- Dal 7 dicembre su Netflix Odio il Natale 2, la serie girata a Chioggia
- Gli studenti del Righi puliscono il Lusenzo
- Cerchio aereo doppio, Elena Penzo e Serena Sassetto sono medaglia d’argento ai mondiali
- Nonna Lidia compie 100 anni! Gli auguri del Sindaco
- Nelly’s Chioggia vince il premio di miglior pandoro d’Italia per Dissapore
- “Grazie per avermi salvato la vita”: una lettera per i medici dell’ospedale di Chioggia
- Trovato un corpo nelle acque del Lusenzo
- Nella trasmissione di Canele 5 “Ciao Darwin” c’è anche Marco Boscolo Nale
- Arena Duse, lavori al via per la copertura e il recupero.
- A.N.D.O.S. banchetto natalizio nell’atrio dell’ospedale
Giornata Mondiale della Pesca: la mancanza di personale sarà un problema nei prossimi anni

Meno burocrazia, risorse per svecchiare la flotta dei pescherecci, più formazione e innovazione per attrarre lavoratori e imprese. Con adeguate politiche di sviluppo e rilancio la filiera ittica potrebbe generare nei prossimi anni oltre 50 mila nuovi occupati, con più spazio per donne e giovani. A stimarlo è Fedagripesca-Confcooperative in occasione della giornata mondiale delle pesca che si celebra martedì 21 novembre.
“Occorre invertire la tendenza – afferma Paolo Tiozzo, vicepresidente Fedagripesca-Confcooperative per evitare che entro il 2033 8 pescherecci su 10 restino fermi in porto per mancanza di personale. Un settore che negli ultimi 10 anni ha registrato la fuoriuscita del 16% dei lavoratori, passando da circa 30mila imbarcati ai poco meno di 24 mila, di cui circa 19.000 a tempo pieno, facendo registrare il 16% in meno di occupati”.
Secondo Fedagripesca è importante favorire in tutti i modi, a partire dalla formazione scolastica, il coinvolgimento dei giovani nella pesca e nell’acquacoltura facendo leva sull’enorme potenzialità dell’economia blu che rappresenta circa il 9 per cento del valore aggiunto nazionale in un Paese con 7.500 km di coste e più di 600 comuni costieri.
“La filiera ittica con le sue 33.242 imprese rappresenta il 14.6% dell’economia del mare. Un euro prodotto dalla nostra filiera ne attiva 1.9 sul resto dell’economia”, conclude Tiozzo.