- Chioggia, Casa della comunità pronta entro un anno: via ai lavori
- Lavori alla rete idrica e fognaria in Calli San Nicolò, Battisti e Larga Bersaglio
- La ballerina Chioggiotta Giulia Boscolo a Sanremo sul palco con Gaia
- Verso Laguna sud 2025, domenica il secondo film della rassegna
- Calle Campanile Duomo, dopo l’estate partiranno i lavori
- Giorno del Ricordo 2025, le celebrazioni a Chioggia
- Alla Marcia della Pace anche la testimonianza dei Supereroi
- Lavori in piazzale Europa, il Farmer’s Market trasloca in Campo Cannoni
- Bosco Nordio, 144 arcieri da tutta Italia in gara domenica 9 febbraio
- Vandalismo e furti, Confcommercio e Sindaco scrivono al prefetto: “Bisogna potenziare le forze dell’ordine”
Intervento della forza pubblica, sgomberato l’ex “Hotel Capo Est”

Alle ore 7.00 circa di questa mattina è iniziato lo sgombero, con l’ausilio della forza pubblica, della struttura “Ex Hotel Capo Est” sito all’angolo di via Vittor Pisani e via C. Colombo a Sottomarina di Chioggia.
L’intervento è stato fortemente voluto dal Sindaco Mauro Armelao e sostenuto da tutta l’Amministrazione comunale per riportare ordine e legalità nella zona di Sottomarina che da molti anni, a causa di buona parte dei soggetti che vivevano lì senza regolare contratto d’affitto, era teatro di risse, liti, danneggiamenti che creavano turbativa all’ordine pubblico.
Da almeno 6 anni la serenità dei residenti veniva minata da comportamenti illeciti e anche le forze dell’ordine erano continuamente chiamate a intervenire lì più volte al giorno per sedare situazioni pericolose, distogliendole dal normale controllo del territorio.
Lo sgombero è stato reso possibile grazie all’ordinanza n.54 del 13 settembre 2022 a firma del Sindaco del Comune, Armelao. L’ordinanza in questione decreta il procedersi allo sgombero per “inagibilità dell’immobile”.
A questa era seguito un ricorso al Tar da parte dei proprietari dell’immobile che ne chiedevano l’annullamento previa sospensione dell’efficacia. Il 12 gennaio 2023 il Tar decideva la legittimità dell’ordinanza di sgombero e ordinava la messa a norma della struttura e il contestuale divieto di accesso ai non addetti ai lavori. A questo non ha fatto seguito alcune azione fino ad arrivare ad oggi, con lo sgombero forzato della struttura.