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Visita a Chioggia dei mitici dell’Union CS
Una domenica a Chioggia per tanti volti noti del calcio nazionale e locale, ad iniziare da Franco Dal Cin che per qualche anno ha ricoperto il ruolo di direttore generale, proprio in concomitanza con il momento di maggior splendore della squadra locale.
Ad organizzare questa emozionante domenica Gino Levantaci che oltre ad essere stato uno dei punti di forza della squadra di allora è diventato poi persona nota in città per aver realizzato l’emittente radiofonica Radio Bcs.
Ci racconta Levantaci: “Dal Cin doveva passare in radio per presentare il bellissimo libro che ha scritto, dove racconta la sua straordinaria carriera come dirigente, ed ho voluto realizzare per lui questa sorpresa!”
Una mattinata che è iniziata con la visita allo stadio Aldo e Dino Ballarin e al museo dedicato alla storia del calcio locale, poi l’intervista radiofonica e poi un pranzo dove i ricordi della grande Union Cs sono tornati a riaffiorare in tutti gli ospiti.
Tra i volti presenti alcuni giocatori indimenticati dal tifo locale: Gibellini, Stella, Onofri, Perego, Giorgio Boscolo, Pin, Casagrande e anche l’allenatore in seconda di allora Giuseppe Nordio.
Per tutti Chioggia non è solo stata una tappa di passaggio ma anche un vero amore, una città che ha lasciato il segno. Qualcuno, come Perego ad esempio, ha anche incontrato l’amore della vita. In tutti il ricordo più forte è stato il calore della tifoseria, Casagrande ci racconta: “Era davvero il dodicesimo uomo in campo. Io amavo fare la giocata sotto la curva, o un fallo, per scatenare i tifosi!”
Per chi volesse sapere qualcosa di più su quegli anni, non può perdere il libro di Franco Dal Cin “Delitto imperfetto”, realizzato insieme a Massimo Meroi. Dal Cin è stato un vero innovatore nel mondo del calcio.
Dal Cin è l’uomo che ha portato Zico, uno dei giocatori più forti di sempre, a Udine. Per il calcio italiano è una specie di punto di non ritorno, perché in quel momento cambia tutto. L’acquisto del fenomeno diventa un caso politico, la gente scende addirittura in piazza con tanto di striscioni (“O Zico o Austria”) per contestare l’iniziale blocco del trasferimento. “Zico, lo ribadisco, non è costato niente in rapporto al suo enorme valore – scrive Dal Cin -. Invece di 4 milioni di dollari lo abbiamo pagato 2,7: è stata questa la vera genialata dell’operazione, che allora passò sottotraccia, ma che a distanza di anni non posso non mettere in evidenza”. Per capirci: Zico è stato eletto per tre volte calciatore sudamericano dell’anno, oggi occupa la quattordicesima posizione nella lista dei 50 migliori calciatori del mondo, ha giocato tre mondiali con il Brasile.
A Udine Dal Cin inventa il concetto di sponsor, mettendo il marchio “Sanson” sui pantaloncini dei giocatori. Nel 1984 passa all’Inter, ma a Milano resta solo fino al 1985 (“Non ero a mio agio, ero un inventore”).
Nel 1988 decide di cambiare ancora una volta le sorti del calcio e della sua diffusione, rivoluzionando il mondo dei diritti televisivi.
Nel 1990 contribuisce a fondare la prima società calcistica privata in Russia, la Dinamo Mosca.
Un altro capitolo importante si apre nel 1993, quando acquista – insieme all’azienda Fantinel – la Reggiana: grazie a Dal Cin la squadra emiliana diventerà il primo club ad avere uno stadio di proprietà. Nel 1999 viene nominato vicepresidente della lega Calcio serie B, con delega alla gestione ordinaria della Lega stessa.
Chiude la carriera a Venezia nel 2005. Oggi vive a Udine e fa il consulente finanziario e calcistico.
Il libro di Franco Dal Cin sarà presto nelle edicole di Sottomarina per chi vorrà conoscere meglio la sua bellissima storia.