- Il prezioso ruolo della Guardia Costiera è stato il tema di un incontro del Panathlon
- Forte San Felice, annullate le visite dell’11 maggio
- Premio San Marco A Venezia, per Chioggia premiate le Serve di Maria Addolorata
- Offerta di lavoro, si cerca un contabile per dichiarativi fiscali e tenuta contabilità
- Il Pianista Fuoriposto annuncia il suo ritorno a Sottomarina. Prima data 28 luglio
- A Chioggia per la prima volta la storia del “Bòcolo”. Due rappresentazioni nel pomeriggio
- Anniversario della Liberazione, la manifestazione quest’anno si svolge a Sant’Anna
- Giovedì 25 aprile, confermato il mercato maggiore
- Campagna di prevenzione della Lilt: il 26 maggio lo screening per il controllo dei nei
- Chioggia, dal 2024-2025 un Corso di Laurea Infermieristica
Chioggia, fiori in mare per ricordare le vittime del naufragio di Crotone
Mediterranea Chioggia ha organizzato domenica mattina una manifestazione in ricordo delle vittime del naufragio di Crotone, ma anche per chiedere giustizia.
Erano in tanti in piazzetta Vigo.
Hanno scritto gli organizzatori sulla pagina Facebook locale dell’organizzazione no-profit: “Abbiamo lanciato fiori in mare per ricordare le tragiche morti avvenute e sullo sfondo, la sede della Guardia Costiera di Chioggia. Tutta la nostra gratitudine e ammirazione alle donne e agli uomini della Guardia Costiera che da sempre hanno come principale missione il salvataggio in mare. Noi con loro e con chiunque pone al centro la vita. Chi deve tacere perché non degno di ricoprire il suo ruolo è qualcun altro, ricordandogli che vale meno di un unghia dell’ultimo dei marinai che ogni giorno salgono a bordo delle motovedette”.
L’11 marzo a Crotone ci sarà una grande manifestazione con pullman in partenza da tutta Italia.
Spiegano sempre da Mediterranea Chioggia: “Vogliamo aggiungerci alle richieste che arrivano dalla società civile, dalle ong che, come noi, operano nel Mediterraneo e non solo, dai cittadini delle città di mare che ben conoscono il dolore di perdere la vita in mare, da tutte le organizzazioni che accolgono i migranti, perché salvare vite umane è un dovere. Invece quotidianamente assistiamo al tentativo di bloccare le navi che ancora prestano soccorso nel Mediterraneo. Per questo è doveroso far sentire forte, una volta ancora, la nostra voce, bisogna fare chiarezza sui motivi per cui i soccorsi, pur informati, non si sono mossi. Deve emergere in maniera chiara la responsabilità di queste morti.