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Panathlon Chioggia: “Pista d’atletica una struttura necessaria. L’immaginiamo blu come il mare”
La realizzazione di una pista d’atletica leggera in città è una delle proposte che il Panathlon Club Chioggia, presieduto da Stefania Lando, sta caldeggiando all’amministrazione cittadina.
A sostenere il progetto una testimonial d’eccezione, l’ex velocista Manuela Levorato. L’atleta, plurimedagliata in Italia ed Europa, è socia del Panathlon lagunare e ha deciso di scrivere in una lettera i motivi per cui è importante investire nella sua realizzazione.
Scrive la Levorato: “Da panatleta e vicepresidente del Comitato Regionale Veneto di Atletica Leggera, se devo pensare ad un intervento sulle infrastrutture sportive, vi prego di non volermene, penso alla pista rossa. La pista di atletica è un luogo dove c’è posto per tutti: grandi e piccoli atleti, master e bambini, un luogo di inclusione dove tutti, dai più abili ai diversamente abili, trovano il loro spazio; si presta ad essere partenza e arrivo di innumerevoli manifestazioni di corsa, marce non competitive e molto altro.
La struttura è necessaria per la pratica di uno sport che così diventerebbe alla portata di tutti. L’impianto può diventare collettore multi-sport, meta di raduni per chi vuole godere anche delle bellezze balneari e storiche del luogo. Esempi virtuosi sono già da tempo le vicine Jesolo e Caorle, comuni capaci di proficui sodalizi proprio con l’atletica leggera che non manca di portare i suoi atleti più prestigiosi”.
La Levorato parla nella lettera anche della sua esperienza personale: “Lo sport è una vera e propria scuola di vita, i valori che ho personalmente appreso, grazie alle mie esperienze, sono l’inclusione, la disciplina l’educazione ed il rispetto, sia per se stessi che gli altri. Ma se avete qualche dubbio su quanto ho appreso io, sono in ottima compagnia quando sostengo che lo sport è anche gioco, che diffonde i valori della solidarietà, della lealtà, del rispetto delle persone e delle regole, principi fondanti di ogni società sana, nonché straordinari strumenti per costruire competenze trasferibili in altri contesti di vita.
Credo che un intervento di questa portata sia dovuto soprattutto ai nostri giovani che mai come in questo periodo storico, hanno la necessità di un contatto reale, non filtrato da alcun tipo di device e per questo necessitano di spazi dove stare insieme, all’aria aperta, facendo movimento, poggiando il cellulare e uscendo dalla loro confort zone. Più in generale quello che può donare lo sport e questo tipo di spazio, sono momenti dove puoi metterti alla prova ma anche solo scaricare tensioni e ansie come solo del sano movimento può fare”.
L’ex velocista già la immagina la pista di Chioggia, e nei suoi pensieri è blu come il mare, che fa parte indissolubilmente del Dna della città.
Chiude la Levorato: “Lo sport è strumento di crescita personale e di inclusione senza eguali”. Considerando poi, come si evince dalle statistiche del Coni, che ogni euro speso nello sport ne fa risparmiare tre al Sistema Sanitario Nazionale, investendo bene ed essendo lungimiranti, va di per sé che il desiderio di noi panathleti sia fortemente quello di promuovere nel territorio uno stile sano attraverso l’attività sportiva”.