- A.N.D.O.S. banchetto natalizio nell’atrio dell’ospedale
- Sigle turistiche: “Tassa di soggiorno deve essere a beneficio di turismo e commercio”
- Mauro Suman è il miglior Bartender d’Italia, vince la categoria “Cocktail Creation”
- Nuovo Commissariato di Polizia, oggi firmata la cessione dell’immobile al Demanio
- A Chioggia Babbo Natale arriva in kayak per aiutare l’Associazione Protezione Animali
- Chioggia, l’8 dicembre torna la Babbo Running
- Campionato Italiano Assoluto di Scacchi, tra i 12 protagonisti anche Lorenzo Lodici
- Polveriera Veneziana di Forte San Felice, in arrivo fondi ministeriali per il restauro
- Eventi di Natale, Sottomarina dimenticata. I negozianti scrivono al sindaco:”Così le attività muoiono”
- I 40 anni del monumento al Marinaio, domenica c’è stata la commemorazione
Galleria G1, Giovanni Scarpa presenta il progetto “Kappa”

Giovanni Scarpa presenta una mostra temporanea nella Galleria G1 di Calle San Giacomo, visitabile fino al 31 gennaio. Apertura dalle ore 16:30 alle 19:00.
La mostra si chiama “Kappa”, conchiglia in dialetto, e lui racconta lo stupore e la meraviglia di questi resti marini: attraverso i riflessi e i colori delle conchiglie, Giovanni giunge all’elemento base della sua infanzia, il mare. Quel mare che lui incontra abitualmente tra Pellestrina e Chioggia, i luoghi dove è nato e vive.
Ci racconta l’artista: “Le conchiglie sono strane. Voglio dire: il mollusco che le abitava se n’è andato da tempo, la vita le ha abbandonate. Reliquie, ossari. Pure il mare le ha consegnate alla riva. Spezzate. Abbandonate. Eppure in esse rimane come l’indelebile traccia di un destino. L’identità unica di una forma in carbonato di calcio: singolarità cromatica, esistenziale. Dipingerle per me è un gesto di pace assoluta.
C’è chi fuma: io dipingo conchiglie. E siccome so dipingere solo quello che vedo, sono tutte conchiglie nostrane: frutto di passeggiate estive, invernali (ancora meglio) a Pellestrina, a Sottomarina. Acquerelli piccoli (13×18 di solito) e unici, come lo sono loro: peocio, tellina, capalonga, garuso. Cappe appunto, come il titolo della mostra”.
Giovanni Scarpa si diverte ad osservarle e a carpirne l’anima. Realizzare queste opere è un momento rivelatorio e di pace, di comunione con quell’elemento e di scoperta.
Piccoli scrigni, piccole opere, ma tanta passione.
Conclude invitando le persone a visitare l’esposizione: ”Si può tornare un poco bambini in Galleria G1. Vi aspetto”.