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Fine vita, Baldin (M5S): “Pieno sostegno alla raccolta firme promossa dall’associazione Luca Coscioni”

Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Veneto, esprime «il pieno sostegno alla raccolta firme promossa dall’associazione Luca Coscioni per una legge d’iniziativa popolare regionale che garantisca il percorso di richiesta del cosiddetto “suicidio assistito”, con tempi certi, adeguati e definiti». La proposta è stata presentata dai cittadini attivi della sezione veneta dell’associazione Coscioni, che ieri hanno depositato a palazzo Ferro Fini il progetto di legge d’iniziativa popolare.
«Ho già sottoposto la questione del fine vita al Consiglio regionale con una mozione, depositata due mesi fa e sottoscritta da tutti i consiglieri dell’opposizione. Con quell’atto si chiede alla Regione di garantire che ogni persona sia libera di scegliere senza condizionamenti politici», ricorda Baldin, richiamando la Mozione n. 367 del 26 ottobre 2022. L’obiettivo dell’atto di indirizzo politico: «garantire sul piano regionale, a tutte le persone che avanzano richiesta di fine vita un percorso oggettivo, rapido e scevro da qualunque tipo di condizionamento esterno e promuovere, presso tutte le istituzioni, il principio per cui il ruolo della politica è quello di garantire la libertà di scelta astenendosi da qualunque intervento, anche ideologico, potenzialmente in grado di coartare o comunque condizionare, la libera scelta delle persone».
«Auspico che il Consiglio regionale si esprima al più presto sul fine vita, approvando la mia mozione», conclude Baldin, annunciando che lavorerà «assieme alle altre forze politiche dell’opposizione per dare il massimo sostegno alla proposta di legge d’iniziativa popolare promossa dall’associazione Luca Coscioni. Si tratta di una norma di civiltà, non è un tema politico ma un aspetto che riguarda la sfera personale delle libertà di ciascun individuo: alle istituzioni spetta il compito di garantire questa libertà, rispettando la sensibilità di tutti e, soprattutto, le scelte mai facili di chi soffre», conclude Baldin.