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Pulizia alla spiaggia del bacucco, recuperati 50 sacchi di plastiche e perfino un lettino

50 sacchi di plastiche varie, un copertone della ruota di un trattore ed addirittura un lettino da spiaggia.
Questo il risultato della pulizia che si è svolta oggi alla spiaggia del Bacucco, alle foci del Brenta, organizzata da Progetto Laguna Pulita con la collaborazione di Amico Giardiniere e la Bottega di San Francesco. Numerosi i volontari, anche alcuni appartenenti al gruppo Retake di Padova, che intervengono in qualsiasi operazione di pulizia venga organizzata nel nostro territorio in quanto ne sono innamorati.
“50 sacchi non sono molti rispetto a quelli raccolti in altre occasioni precedenti- dichiara Micaela Brombo, presidente di Amico Giardiniere- ma non sono indice di comportamenti corretti, solo del fatto che la stagione balneare è appena terminata.Solitamente sono i gestori degli stabilimenti balneari a provvedere alla pulizia della spiaggia e della battigia. Le ultime pulizie sono quindi recenti, inoltre non ci sono state ancora importanti mareggiate che solitamente contribuiscono a portare a riva le plastiche e i polistiroli galleggianti. In ogni caso sono 50 sacchi di plastica tolta dall’ambiente.”
L’associazione Amico Giardiniere è intervenuta anche in alcuni campi adiacenti. “Anche in quest’area, come nel Parco degli Orti, c’è chi, impunito, porta i suoi rifiuti ingombranti, abbandonandoli e inquinando l’acqua dei fossi. I viottoli che attraversano l’area sono di transito per chi fa cicloturismo, un turismo slow che permette di ammirare il paesaggio e ciò che di bello riserva.
Purtroppo oltre ad ammirare la biodiversità che caratterizza l’area, i ciclisti sono costretti a vedere gli innumerevoli depositi di materiale di risulta edile o gli arredi di qualche casa ristrutturata gettati a bordo strada, o ancora i teli in TNT e gli archetti usati per le serre. Da queste brutture non è risparmiato neppure il viottolo che passa a fianco del Santuario della Madonna di Isola Verde, individuabile anche grazie a Google Maps e quindi punto di interesse.”
L’associazione auspica che in futuro queste aree possano essere dotate di foto-trappole in modo che i responsabili possano essere individuati.