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Forte San Felice, per le giornate Europee del Patrimonio visitatori anche da Inghilterra e Stati Uniti
Non è una novità, ma una piacevole conferma, anche le giornate di visita del Forte San Felice programmate in questo fine settimana sono andate esaurite con la partecipazione di alcuni visitatori anche dall’estero. Presenti infatti alcune coppie dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti.
Le visite facevano parte del programma delle “Giornate Europee del Patrimonio 2022” indette dal Consiglio d’Europa, in Italia svoltesi sotto l’egida del Ministero della Cultura.
Nonostante la minaccia del brutto tempo, le visite programmate sono state un grande successo. I previsti quattro turni di visita sabato pomeriggio e i due turni domenica mattina sono stati tutti pieni, anche oltre i numeri prestabiliti: alcune persone da fuori Chioggia che erano rimaste escluse dalle prenotazioni sono arrivate lo stesso appositamente con la speranza che ci fosse la possibilità di partecipare.
Spiega Erminio Boscolo Bibi del Comitato Forte San Felice: “Non ce la siamo sentita di dire di no, rimandando invece a future occasioni altre persone di Chioggia. Tra tutti i visitatori attenti, interessati, presi dalla suggestione del sito e dal racconto appassionato della sua storia di 650 anni, la maggior parte proveniva proprio da fuori Chioggia, anche alcuni stranieri, a dimostrazione di quanto il Forte possa diventare polo di attrazione culturale e turistica. Per i cittadini di Chioggia rimane la scoperta stupefacente di avere a portata di mano un tesoro ancora sconosciuto, col rimpianto di non essersene accorti prima”.
Tasto dolente la situazione dei lavori all’interno del forte. Scrive Erminio Boscolo Bibi in una nota: “Tutti pongono la stessa domanda, quando si realizzerà il pieno recupero del Forte? Sentono che il protocollo d’intesa sul Forte tra Comune e Ministeri è stato stipulato ormai quasi cinque anni fa, ma qualcuno che ha visitato il Forte in anni precedenti vede un cantiere fermo da una anno con percorsi di visita ridotti, per sopraggiunti rischi sugli edifici secolari, vede la vegetazione infestante ricoprire ancor più il castello medievale e continua a chiedere informazioni su finanziamenti, progetti, tempi di attuazione. I ritardi sono evidenti. Continuiamo a nutrire la speranza che proprio dallo stimolo dei cittadini che con le visite scoprono il valore inestimabile del Forte venga la spinta agli Enti per realizzare gli impegni assunti col protocollo d’intesa. Va ringraziato MARIFARI per la disponibilità e particolarmente il farista Nordio Diego per la fattiva collaborazione e la cura dei percorsi di visita”.