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Tegnùe, il presidente dell’associazione Mescalchin lancia l’allarme: Chioggia rischia di perdere la gestione diretta

Per il quinto anno l’Associazione “Le Tegnùe” si è rimboccata le maniche e a proprie spese ha provveduto al ripristino degli ormeggi nella ZTB (Zona di Tutela biologica) delle Tegnue, diventata poi SIC (Sito di Interesse Comunitario) e ora non bastasse ZSC (Zona Speciale di Conservazione).
Spiega Mescalchin riferimento dell’Associazione: “La presenza della boe oltre all’aspetto turistico subacqueo evidenzia che l’area non è abbandonata a se stessa ma è solo in attesa che qualcuno se ne preoccupi veramente e non solo sulla carta. Finiti 5 anni fa i finanziamenti Regionali, si è saputo tra l’altro con molte contestazioni, tutto è rimasto bloccato. Solo con l’ aiuto dei volontari dell’Associazione “Tegnue di Chioggia” – onlus e dei Club Associati si è mantenuto alto l’interesse non solo del lato turistico ma ancora più importante di quello divulgativo, continuando le visite alle scuole di ogni ordine e grado, a Club Subacquei e a Circoli Culturali”.
Mescalchin è critico sulla possibilità che le Tegnùe di Chioggia vengano unite al Parco del Delta del Po: “In questo modo si perde in gran parte autonomia e gestione diretta. La vedo come una grossa perdita di immagine e autosufficienza per la città tutta. Tutto questo molto probabilmente giustificato dalla poca fiducia che ha la Regione Veneto a causa del discutibile precedente operato dell’amministrazione locale. Sono personalmente deluso da queste nuove prospettive che fanno comunque male alla città, ancora una volta messa all’angolo per passate vicissitudini legate più che alla volontà del popolo, alle decisioni di pochi che ne hanno deciso le sorti. Invito tutti quelli che vogliono che le Tegnue di Chioggia rimangano legate alla città a prodigarsi perché ciò avvenga facendo pressione a chi ora amministra!! Avrete il totale sostegno mio e della nostra Associazione”.
NELLA FOTO PIERO MESCALCHIN