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Forte San Felice, riunione del tavolo tecnico: obbiettivo chiudere i lavori entro 5 anni
Lunedì 2 maggio si è tenuta, in presenza, in sala consiliare del Municipio, la seconda riunione del 2022 del tavolo tecnico per la razionalizzazione e la valorizzazione di Forte San Felice.
Tanti gli enti coinvolti: dal Ministero della Difesa – Task Force immobili Energia Ambiente, a Difesa Servizi SpA (società in house del Ministero); dalla Marina Militare, al Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia; dalla Direzione musei regionali Veneto, alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio; dall’Istituto italiano dei Castelli, al Comitato Forte San Felice. Presenti per l’amministrazione comunale, oltre al sindaco di Chioggia Mauro Armelao, gli assessori Elisabetta Griso (Lavori Pubblici); Massimiliano Tiozzo Caenazzo (Urbanistica e Ambiente) ed Elena Zennaro (Cultura e Demanio). Collegamento online, invece, con l’Agenzia del Demanio, con il Consorzio Venezia Nuova, da cui dipendono le ditte appaltate, e con il direttore dei lavori. A seguire, nel pomeriggio, si è svolto un sopralluogo presso l’area del Forte San Felice.
Da tutti i partecipanti al tavolo è emersa la chiara volontà di ripartire al più presto con i lavori, se possibile in parallelo, tra l’area da destinarsi ad uso pubblico (definita come area blu, in riferimento alla mappa allegata) e l’area di prevista valorizzazione da parte del Ministero della Difesa (area rossa). In questo ultimo periodo, la Soprintendenza Archeologia e belle arti ha concluso le indagini in corrispondenza del blockhouse austriaco e quelle conoscitive in relazione alla polveriera veneziana, che hanno permesso il recupero di dati utili per l’affinamento del progetto esecutivo di questi due edifici.
Il Provveditorato ha, inoltre, ricordato che sono 7 i milioni di euro che sono stati individuati per il recupero del compendio, nell’ambito del piano delle compensazioni del Mose: 2,3 milioni di lavori in corso (che comprendono anche il Portale del Tirali, già cantierizzato) e 4,7 milioni di prossima attivazione, che comprendono, ad esempio: la riqualificazione ambientale nell’oasi al di fuori del forte; le indagini, messa in sicurezza e progettazione definitiva del castello centrale (da mettere in sicurezza per la vegetazione incombente) e il piano di caratterizzazione dell’area. Il Provveditorato conta, inoltre, di incaricare a breve la realizzazione dei due pontili (sia di ingresso al compendio; che da lato portale del Tirali, danneggiato dal maltempo del 2019) perché entrambi funzionali agli accessi alle strutture.
Il commento del sindaco di Chioggia Mauro Armelao: «È stata una giornata positiva, che ci ha visti impegnati, ciascuno per le proprie competenze, verso l’obiettivo condiviso di riqualificare e valorizzare il Forte San Felice. Tutti uniti per riavviare e accelerare i tempi dei restauri e per restituire questo magnifico bene alla città e ai cittadini. È stata ridefinita una programmazione, che vedrà la riapertura dei cantieri nei prossimi mesi e la riqualificazione dell’area verde dell’oasi entro il 2023. Si prevede di concludere il tutto, con la riapertura al pubblico del compendio, entro 4-5 anni, ma è parso, però, chiaro che, oltre ai 7 milioni per le opere di compensazione del Mose, ne serviranno altri 5 per portare a compimento il recupero del complesso, castello della Luppa compreso. Come è stato detto, sfrutteremo tutte le possibilità perché recupero non venga effettuato in tempi biblici, perché non possiamo deludere le attese dei cittadini. Per dare la giusta continuità ai lavori, mi chiedo se il Ministro Franceschini darà seguito alle promesse dello scorso settembre, cioè che i fondi per il Forte San Felice ci saranno. Gli scriverò una lettera in tal senso».