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Finanzieri di Chioggia scoprono 86 “furbetti del reddito di cittadinanza”. Ci sono anche imprenditori.
![guardia di finanza](https://www.chioggiatv.it/wp-content/uploads/2016/03/guardia-di-finanza-300x336.jpg)
Maxi controllo dei finanzieri della Compagnia di Chioggia a caccia dei “furbetti del reddito di cittadinanza”. Hanno svolto accertamenti nei confronti di oltre 4.000 beneficiari, emersi sulla scorta di un’attività di analisi effettuata in collaborazione con l’Inps.
In questi controlli le fiamme gialle clodiensi hanno individuato 86 soggetti che avrebbero ottenuto illecitamente somme non dovute, per un totale complessivo di 928.000 euro. Nel dettaglio, 24 persone avrebbero omesso di comunicare all’Inps informazioni relative alla propria posizione lavorativa e reddituale, dichiarando di non avere alcuna occupazione lavorativa pur essendo titolari di partite iva.
Una persona non avrebbe comunicato di essere rappresentante di ben quattro società dislocate sul territorio nazionale. Un noto ristoratore si è dichiarato non abbiente pur avendo incassato oltre 60 mila euro in un solo anno.
Altre 62 persone dicevano, mentendo, di essere residenti in Italia da almeno dieci anni, mentre gli accertamenti hanno evidenziato l’assenza del requisito. Tra queste, una donna avrebbe percepito il reddito abitando stabilmente in Romania dal 2019; altri erano addirittura privi del permesso di soggiorno nell’Unione europea.
Il sindaco di Chioggia Armelao: «Mi congratulo con i militari della Guardia di Finanza per l’ottima operazione, che ha portato alla luce questi truffatori. Ho chiamato subito il capitano del comando della guardia di finanza della compagnia di Chioggia, Andrea Sarra Fiore, per congratularmi dell’ottimo lavoro svolto, che di certo continuerà.
Mi auguro che queste somme siano recuperate in toto, fino all’ultimo centesimo. È una truffa ai danni di tutti noi.
Una riflessione va fatta anche sul reddito di cittadinanza, che evidenzia molte falle nella sua applicazione pratica: va bene aiutare chi ha bisogno, ma spesso diventa un alibi per non lavorare. Se rifiuti un lavoro, come spesso accade di sentirsi dire ai nostri imprenditori per la stagione estiva, devi rinunciare al reddito».