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Nasce su Facebook la pagina dedicata al Merletto di Chioggia
Il Merletto di Chioggia arriva sui social grazie all’iniziativa di Micaela Brombo che ha creato la pagina Facebook “IL MERLETTO DI CHIOGGIA”.
Scrive in un post di presentazione dell’iniziativa Micaela: “Ho creato questa pagina per diffondere anche su Facebook questa tradizione che ci distingue e che sta lavorando per entrare nel patrimonio immateriale dell’UNESCO.
Esiste anche l’associazione “Il Merletto Di Chioggia” che è nata per spontanea aggregazione con lo scopo di salvaguardare e valorizzare il merletto tipico del territorio chioggiotto attraverso iniziative che ne favoriscano il recupero, la pratica e la diffusione delle sue tecniche e della cultura artigianale ed artistica tradizionale.
In uno dei primi post pubblicati si scrive: “Le donne che portano avanti la tradizione del merletto si ritrovano due volte la settimana. A scambiarsi punti, idee e ciacole. Le mezze giornate passate insieme sono un toccasana, un modo per stare in compagnia usando i fuselli e facendoli correre tra le dita”.
La lavorazione a tombolo nel territorio di Chioggia è documentata fin dal XVI secolo ed ha avuto una vasta affermazione e diffusione nei successivi XVII e XVIII secoli. Chioggia faceva parte del Dogado della Serenissima Repubblica e anche la storia del merletto è strettamente legata a quella di Venezia.
La diffusione era molto capillare nel nostro territorio tanto da occupare, nel 1780, circa settemila lavoranti a domicilio e tutta la loro produzione veniva raccolta da ditte locali che provvedevano alla commercializzazione nel Dogado veneto e anche all’esterno..
Un riferimento storico-letterario lo troviamo nelle Baruffe Chiozzotte di Carlo Goldoni: all’inizio del primo atto sono rappresentate alcune donne che stanno lavorando a tombolo mentre aspettano il ritorno degli uomini dalla pesca.
Sul finire del secolo XVIII, con i cambiamenti della moda, diminuisce la domanda di merletti per l’abbigliamento, tuttavia l’arte continua ad essere praticata nelle famiglie per il corredo e la dote delle giovani donne.
Fino al secondo dopoguerra le calli di Chioggia erano affollate da donne che all’aperto erano intente al lavoro del merletto e del ricamo, nella seconda metà del secolo questa attività è andata poco a poco diminuendo fino quasi a scomparire. Un rinnovato interesse si è avuto con l’istituzione del Palio della Marciliana, negli anni novanta del secolo scorso. Nell’ambito della riproposta degli antichi mestieri si è venuta a recuperare anche la lavorazione a tombolo grazie ad un gruppo di signore che con il loro lavoro a fuselli attirava curiosità ed interesse.