- Centro per l’impiego di Chioggia, 25 posti per lavorare nel mondo del mare
- Con il Progetto Martina lezioni nelle scuole superiori sulla prevenzione dei tumori
- I professionisti Ascom insegnano i segreti del loro lavoro agli studenti IPSSAR
- Offerta di lavoro, Charterboat.it cerca un addetto per consegna e ritiro imbarcazioni
- Maggio mese dello sport a Chioggia, si parte con la Caminà per Ciosa e Marina
- Mosella Suite Hotel cerca receptionist
- Campionati studenteschi, Filippo Nordio e Leonardo Renier sono campioni provinciali
- Rai Gulp a Chioggia per un servizio sulle Tegnùe
- Calcio, giornata storica: L’Union Clodiense è in serie C dopo 47 anni
- Carabinieri di Chioggia, inaugurata la stanza che accoglie le donne vittime di violenza
“La Cucina Italiana”, da oltre novant’anni in edicola, dedica un articolo alle creme fritte di Chioggia
La nota rivista “La Cucina Italiana”, del gruppo Condè Nast, dedica un articolo online alla crema fritta di Chioggia. Una vera istituzione locale, amatissima da persone di ogni età.
Scrive Germana Cabrelle nell’articolo: “A Chioggia, la piccola Venezia, l’aroma di questa delizia giunge fin sotto l’arco d’entrata al corso principale della cittadina lagunare, e porta dritto al chiosco di Marianna Zennaro, in piazzetta XX settembre, sotto il pennone della bandiera a lato del municipio”.
Dal 1948 queste sono le coordinate golose per gustare la tipica crema fritta veneta che viene prodotta e venduta da ottobre a giugno. “In quei mesi cominciamo a friggere dal primo pomeriggio alle 14 e finiamo alle 20 di sera – spiega Giannina Dalan, mamma di Marianna, che alla figlia ha trasmesso i segreti di un’arte secolare che affonda le sue radici nella tradizione popolare”.
La Cucina Italiana è il magazine di cucina più autorevole e conosciuto, da 90 anni racconta tra le sue pagine le ricette della tradizione.
All’interno dell’articolo Giannina Dalan illustra anche gli ingredienti e il segreto per ottenere le sue buonissime creme fritte: “La ricetta è quella della classica crema pasticcera – spiega Giannina – ossia latte, uova, zucchero e farina 00, mix che viene aromatizzato, durante l’emulsione, con vanillina e limone. Noi ovviamente prepariamo la crema nelle grandi macchine impastatrici della pasticceria, dovendone produrre in grandi quantità. L’accorgimento per ottenere una buona resa è di renderla densa aggiungendo più farina. Lo spessore è dato dallo stampo, placca o teglia dove viene inserita ancora bollente, quindi immediatamente passata nell’abbattitore di temperatura e poi, una volta raffreddata e solidificata, tagliata a rombi. Ma il passaggio veramente delicato è la friggitura – sottolinea Giannina – perché la nostra versione è senza panatura e la crosticina che si sviluppa in superficie è data unicamente dalla temperatura dell’olio. Noi utilizziamo la friggitrice a immersione e l’olio di arachide, che è favoloso per punto di fumo e perché non brucia gli occhi. Siamo molto attenti alla salute del cliente e alla nostra”.