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Madre e figlia trovate morte in casa, assessore Marangon: “Non hanno mai voluto accettare aiuto”
Ha suscitato grande emozione in città la storia delle due donne, madre e figlia, trovate morte ieri in casa a Chioggia, nell’isola dei Saloni. Oggi, l’assessore alle Politiche Sociali e Sussidiarietà Sandro Marangon, ha voluto spiegare come nonostante più volte sia stato proposto loro aiuto dai servizi sociali, avessero sempre rifiutato.
Il disagio sociale della famiglia era stato segnalato ai Servizi Sociali a partire dal 2017, anche grazie a segnalazioni anonime.
«Le segnalazioni di questo tipo comportano l’avvio di indagini sociali, per verificare la reale condizione del nucleo/persona segnalata, sia tramite il medico di medicina generale, che tramite contatti diretti con il nucleo, al fine di eventualmente avviare un percorso di aiuto e sostegno anche educativo se necessario» spiega Marangon. «Purtroppo il nucleo in questione, più volte contattato ed invitato a rivolgersi al Servizio, non ha mai voluto accettare alcuna interferenza nella vita familiare e ha rifiutato ogni contatto con l’esterno. Gli approfondimenti sono in corso, c’è da dire che sono addolorato, come tutte le persone che hanno saputo di questa tragedia».
Gli uffici riferiscono che solamente a ridosso del Natale scorso il nucleo si è rivolto al medico di medicina generale per problemi di salute di una delle due persone. Il medico, recatosi in visita domiciliare, ha avviato la procedura necessaria a garantire al nucleo assistenza infermieristica a domicilio. Purtroppo, però, anche in tal caso il nucleo non si è poi dimostrato propenso ad ottenere aiuto.
Il numero dei nuclei familiari in carico ai Servizi sociali per motivi di disagio sociale non hanno subito incrementi considerevoli negli ultimi due anni tali da poter far pensare ad un collegamento con il problema pandemico. Al contrario, sono aumentate le famiglie in condizioni di disagio economico che hanno chiesto aiuto ai servizi a causa delle minori entrate avute nel corso del periodo.
«Come assessore vorrei lanciare un appello, ovvero di segnalare sempre alle istituzioni – anche in forma anonima – situazioni di famiglie o di persone in difficoltà di cui siamo a conoscenza: i Servizi sociali possono dare un aiuto o consigliare un percorso. Nei mesi scorsi ho avuto degli incontri anche con i parroci che operano in città e nelle frazioni, affinché sia sempre attiva una rete di confronto ed assistenza nel territorio».




