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Fratelli d’Italia: governo immobile sui problemi della pesca

Fratelli d’Italia interviene in maniera forte per difendere il comparto della pesca dall’introduzione delle norme europee che mirano ad una drastica riduzione delle giornate d’uscita degli operatori.
Scrivono in un comunicato: “Chiederemo a Draghi se sente più uomo di vertice delle BCE o Capo del Governo Italiano – esordisce il Sen. Luca De Carlo – una domanda retorica, a fronte dell’immobilismo con cui il governo sta passivamente assistendo allo sfratto della pesca dai nostri mari italiani ed in particolare dal Mare Adriatico”.
“La politica comune della pesca – prosegue De Carlo – sta attuando una strategia tesa a una drastica riduzione dello sforzo di pesca che (dal 2019 al 2024) comporterà mediamente per i vari segmenti delle flotte operanti la sottrazione del 40% delle giornate annue, va richiamata con forza l’attenzione delle istituzioni sul modello di gestione del settore che ha una sua varianza fra i vari mari europei e tra i diversi mari d’Italia, a cominciare dai comparti dello strascico e della volante che forniscono ai mercati ed all’indotto gran parte del prodotto”.
“In Veneto – precisa De Carlo – si rischia che molte imprese di pesca e dell’indotto vadano sotto la soglia di redditività minima specialmente in contesto di rincaro ingiustificato del gasolio”. “Le manifestazione del settore – aggiunge il Capogruppo di Fdi Raffaele Speranzon – sono state ignorate.
Ora bisogna fare la voce grossa! Fino al punto di pensare ad un tavolo di crisi regionale incisivo, fino ad allargarlo alle regioni del Friuli e dell’Emilia Romagna (e quindi a livello di Distretto Italiano della pesca), in modo da aumentare la capacità di confronto e di contrattazione sul tavolo nazionale ed europeo, per l’Italia va sempre male quando sono delle Regioni che magari da sole, come nel caso Veneto, si confrontano con gli Stati Nazionali come Slovenia e Croazia che hanno un’incidenza della pesca sulle loro agende ben superiore a quella dell’Italia”.
“Serve una strategia del mare – conclude Nicola Boscolo Pecchie responsabile del Dipartimento Regionale Pesca – un paese con 8000km di costa non può considerare la pesca come una questione minore, la costa del Veneto vive di pesca: è pesca, in termini economici, culturali ed identitari, aspetto che spesso non viene compreso se non si guarda con consapevolezza al settore ittico”.