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Crociere, Energia Civica: un tavolo di discussione per portarle a Chioggia

Dal 1° agosto a Venezia le grandi navi non potranno più transitare davanti S. Marco o sul canale della Giudecca. Il decreto è definitivo da qualche giorno, ma lo si immaginava da tempo. Le compagnie di navigazione sono subito corse alla ricerca di alternative, anzi, probabilmente si stavano già preparando a questa evenienza. Sono subito usciti i nomi di Trieste, Monfalcone e Ravenna come possibili alternative. Per molti versi è un peccato che, nell’elenco dei porti alternativi non sia mai comparsa Chioggia. Sia chiaro: lungi da noi la proposta di spostare nelle nostre acque le grandi navi, riteniamo giusto che vengano virate altrove. Tuttavia, il decreto ha imposto un limite di tonnellaggio piuttosto basso per l’accesso nel porto di Venezia. Ciò permetterebbe a imbarcazioni di piccole e medie dimensioni di essere ospitate anche nella nostra città, portando conseguentemente benefici al turismo (anche quello invernale), all’economia e al settore occupazionale.
Non conosciamo tutti i dettagli e le implicazioni, ma, a quanto ci è dato sapere, il nostro porto, uno dei più sicuri di tutto il nord Adriatico, potrebbe avere le carte in regola per l’attracco di navi da crociera di media/piccola stazza. In passato all’Isola Saloni è stato costruito il teminal passeggeri idoneo ad accogliere imbarchi e sbarchi dei crocieristi, che potrebbe essere ripristinato in tempi brevi.
Oltre ad essere splendida di per sé e ad avere una vocazione turistica, Chioggia può contare anche sulla vicinanza a Venezia rispetto alle altre città prese in considerazione. Certamente una simile idea andrebbe approfondita pensando ad un progetto complessivo che includa molti fattori: dal transito attraverso il porto, alla logistica dell’attracco, all’accoglienza e offerta turistica in città, fino al trasporto dei passeggeri verso Venezia, che renderebbe attrattiva Chioggia come alternativa ad altri porti.
Tutto questo dovrebbe essere discusso e progettato e quindi proposto sui tavoli che contrattano. Quello che ci sembra manchi completamente è la discussione e la proposizione su questo argomento potenzialmente importante per l’economia della città. Energia Civica è pronta ad unirsi al tavolo della discussione, con enti, associazioni e partiti che ritengano questo tema potenzialmente importante e ipotesi di sviluppo. È una decisione che non dobbiamo far prendere ad altri, senza aver fatto la nostra proposta come città e come cittadini .