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Venditori abusivi: dietro ci sono organizzazioni criminali
“Dietro l’abusivismo, la maglietta con la griffe contraffatta, i CD masterizzati, gli oggetti di ogni tipo venduti sulla spiaggia, non c’è solo la storia di miseria di un extracomunitario di colore, ma ci sono sofisticate organizzazioni criminali con fatturati di milioni di euro, evasioni fiscali e addirittura riciclaggio di denaro sporco”. Le parole sono del dirigente del settore sicurezza di Chioggia Michele Tiozzo, accompagnando i dati dei nuovi sequestri avvenuti sulla spiaggia di Sottomarina.
Prosegue il dirigente: “Non deve essere sottovalutata la dimensione assunta da questi fenomeni, le attività di produzione e di commercializzazione che ruotano intorno al mercato della contraffazione e dei falsi o comunque della merce fabbricata e venduta totalmente in evasione d’imposta, rappresentano un giro d’affari enorme, in gran parte gestito direttamente da esponenti criminali di tutto rispetto. Si tratta di ricchezza sommersa, soldi sottratti agli investimenti, al risparmio, al fisco, ad una economia pulita”.
Questo commercio illegale per altro è anche una forma di concorrenza sleale nei confronti dei commercianti regolari che rispettano le leggi e i regolamenti, e contribuiscono a mantenere viva l’attrattiva turistica di Chioggia e Sottomarina.
Prosegue Michele Tiozzo: “Va inoltre ricordato che la vendita di merce irregolare o addirittura contraffatta è un illecito che non riguarda solo chi fabbrica e vende la merce, ma anche chi l’acquista. Il commercio abusivo è quindi l’ultimo anello di una catena criminosa, che sfrutta senza scrupoli e illegalmente persone socialmente svantaggiate, in situazioni di assoluta precarietà e spesso introdotti clandestinamente nel territorio nazionale”.
Venendo al “bollettino” dell’attività sinora svolta dalla polizia locale, sono già stati raggiunti in pochi giorni i 21 sequestri, per un totale di 3200 articoli di vario genere venduti in assenza delle prescritte autorizzazioni commerciali e circa 31 mila euro di sanzioni amministrative elevate. I capi di abbigliamento, al termine dell’iter amministrativo previsto per legge saranno sottoposti a confisca e, ove possibile, devoluti per finalità umanitarie. Tutti gli altri articoli verranno distrutti.