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Un post social sul “Caso Grillo” mette nei guai la Boccato, c’è chi chiede le dimissioni

Qualche giorno fa la consigliera comunale del Partito Democratico Barbara Penzo aveva scritto un post su Facebook dove esprimeva la sua opinione sul famoso video di Grillo in difesa del figlio: ”Un minuto e mezzo di pura follia ! Parole vergognose ed inaccettabili di Grillo”. Tra i commenti, quello del nuovo presidente del consiglio comunale Maria Chiara Boccato: “Vorrei sapere se la Buongiorno difende anche le donne stuprate da uomini normali o solo quelle stuprate dai vip della Costa Smeralda. La mia solidarietà a Grillo… Non sempre noi donne siamo perfette… Mi sa tanto da mi sono ubriacata in una villetta in costa Smeralda, l’ho data a 4 ragazzi apparentemente benestanti ed il giorno dopo me ne sono pentita… Alle persone comuni questo tipo di violenza non succede”.
A distanza di alcuni giorni qualcuno si deve essere accorto di queste parole e nella giornata di ieri è montata la polemica social con richiesta di dimissioni da parte di Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Scrive Forza Italia in una nota stampa: “Forza Italia di Chioggia e il Gruppo Consiliare di Chioggia prendono le distanze dalle dichiarazioni del Presidente del Consiglio di Chioggia, Maria Chiara Boccato, in merito alla vicenda dell’accusa di stupro del figlio di Beppe Grillo fondatore del Movimento 5 Stelle e ne chiedono le dimissioni dal ruolo di rappresentante della Città intera e se lo ritiene anche da consigliere comunale. Siamo convinti che in questi casi la solidarietà vada rivolta ad entrambe le famiglie che si trovano coinvolte in una brutta vicenda e che solo il tribunale potrà giudicare. Le parole della Presidente, invece, condannano la vittima ed esprimono solidarietà alla famiglia dell’indagato, in un misto di giustizialismo al contrario e garantismo di comodo. Ecco perchè ne chiediamo le dimissioni da Presidente del Consiglio”.
Fratelli d’Italia fa intervenire il Capogruppo in Regione Raffaele Speranzon: “Post choc della presidente del consiglio comunale di Chioggia.Chi scrive frasi del genere per difendere il leader di un movimento politico non merita di rappresentare i chioggioti”. “Spostare il dramma di una ragazza sul piano politico è un’operazione che manca totalmente di rispetto a lei, alla sua famiglia e a tutte le donne: sarà la giustizia a fare luce su quanto accaduto, non certo lo scandaloso video di un politico e gli appoggi social dei suoi seguaci”.
Conclude Speranzon: “Non si possono umiliare così le persone, e se il post mi inorridisce, altrettanto scandaloso è il silenzio delle “anime belle”, quelle che a Roma spingono per l’approvazione del Ddl Zan e poi a Chioggia eleggono come presidente del consiglio comunale persone che giudicano chi denuncia una violenza, senza conoscere i fatti”.
Anche dal Partito Democratico è arrivato un comunicato : “Chiunque difensa la posizione di Grillo -afferma la segretaria comunale del PD Barbara Penzo – colpisce le donne e pertanto sono inaccettabili e sconcertanti le dichiarazioni rilasciate dalla consigliera Boccato, che vanno urgentemente rettificate. Su questa drammatica vicenda lasciamo però che la Magistratura prosegua con il suo lavoro”. Una dichiarazione coerente con il post Facebook che ha generato la polemica, dove la condanna al video di Grillo era stata netta.