- Istituto Chioggia 4, iniziati i lavori per la realizzazione dei murales nei plessi scolastici
- Cuneo salino, il governo si impegna a trovare le risorse per la realizzazione della diga sul Brenta
- Macelleria Da Re per l’Emilia, il ricavato andrà totalmente alle persone alluvionate
- Come fare un piano alimentare corretto ed efficace?Prenota una consulenza con la Dott.ssa Dorigo
- Jesolo Dance Contest: i Black B Crew, alla prima esperienza, ottengono il secondo posto
- Multe alle auto in sosta in riva San Domenico, agenti della polizia locale aggrediti verbalmente
- Le seconde della De Conti scoprono l’avventura con il rafting
- Tegnùe di Chioggia, saranno i pescatori a finanziare la posa delle boe
- Premio Zecchino d’Oro, la Baldo Morin vince tra le scuole d’infanzia
- Nuovi serramenti alla scuola Chiereghin, basta aule roventi
Affondato vicino il mercato ittico, giovedì la rimozione dell’Adelinda

Giovedì 13 maggio finalmente la rimozione dell’Adelinda a Chioggia. Il relitto del peschereccio giace da mesi, affondato nel canale San Domenico nei pressi della banchina del Mercato Ittico all’ingrosso di Chioggia.
Vari tentativi precedenti non erano andati a segno, ma –giovedì 13 maggio- dalle prime luci dell’alba a partire dalle ore 6.30 di mattina gli addetti della Boscolo Bielo S.r.l. sono determinati a concludere l’opera. Il canale dovrebbe rimanere finalmente sgombero e l’immagine della Città che si sta preparando alla riapertura della stagione turistica estiva ne godrà.
Il Mercato Ittico all’ingrosso di Chioggia ha contribuito in modo decisivo a questa operazione. “Ci definiamo custodi del mare” afferma l’avvocato Emanuele Mazzaro – amministratore unico di S.S.T. spa società servizi territoriali & direttore del Mercato Ittico all’ingrosso di Chioggia, “ci siamo allertati sin dai primi momenti per sondare eventuali problemi o rischi ambientali e per la sicurezza, sollecitando le istituzioni a tutti i livelli e alla fine siamo riusciti con caparbietà ad uscire dalle sabbie mobili delle vertenze burocratiche”.
I primi due tentativi di recupero del relitto non sono andati a buon fine. Il 21 settembre le pompe in dotazione ai VV.FF si sono rivelate inutili a svuotare l’acqua imbarcata, ed il 28 il tentativo è abortito per la mancanza di un pontone capace di sollevare lo scafo. Poi la vertenza si è arenata per annose questioni giudiziarie e burocratiche.
“Ora finalmente si chiuderà questo spiacevole capitolo ed il canale sarà sgombero – chiude Mazzaro – una città come Chioggia candidata al prestigioso riconoscimento di capitale italiana della Cultura nel 2024 merita un’immagine ordinata e pulita. Ringraziamo in particolar modo l’assessore alla pesca Daniele Stecco e tutti coloro che si sono impegnati per superare questa vicenda ‘kafkiana’ che ha minato l’immagine della città per oltre otto mesi”.
Dario
14 maggio 2021 at 14:16
Complimenti a tutte le persone coinvolte in questa operazione di sgombero che ridà decoro alla città di Chioggia.
In particolar modo alla Fersi Sub i n°1 come sempre.