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Gebis e Cisa chiedono la vaccinazione di massa per chi lavora nel balneare e nei camping

Mentre continua il maxi lavoro per sistemare l’arenile in vista della prossima stagione, Gebis e Cisa Camping si stanno anche adoperando per accelerare le vaccinazioni di chi lavora negli stabilimenti e nei camping per garantire il massimo della sicurezza agli ospiti.
«Stiamo lavorando a 360 gradi per farci trovare pronti per la prossima stagione turistica», spiegano Gianni Boscolo Moretto presidente di Gebis (Sib Confcommercio) e Luciano Serafini presidente di Cisa Camping (Faita Confcommercio), «La nostra mission è aprire in piena sicurezza e su questo aspetto la vaccinazione di massa per chi lavora in ambito turistico è fondamentale. Nei prossimi giorni ci confronteremo con i responsabili dell’Usl 3 per capire se sia possibile procedere con i vaccini prima dell’inizio della stagione. Il nostro obiettivo è far stare sereni i nostri ospiti e i nostri dipendenti. Vogliamo aprire, ma vogliamo aprire per rimanere aperti, quindi faremo tutto il possibile per aumentare al massimo gli standard di sicurezza: distanziamenti, sanificazioni, prenotazioni online, automazione per moltissimi servizi in modo da evitare i contatti umani quando non sono indispensabili e ovviamente vaccinazioni.
Ci auguriamo anche che ,a fronte di maggiori spese che di certo sosterremmo per garantire questi nuovi protocolli, ci siano delle forme di sostegno previste dal Governo». Nei giorni scorsi Confcommercio Veneto ha anche partecipato alla cabina di regia del Piano vaccinazioni in azienda della Regione. La riunione è stata presieduta dal dirigente del settore Prevenzione dottor Mongillo in vista della pubblicazione del documento “Indicazioni ad interim per la Vaccinazione anti-Covid19 in Azienda”. Il vero problema sarà quello di arrivare nel più breve tempo possibile con un sistema di distribuzione e somministrazione sul territorio veneto ben organizzato e efficiente. È stata confermata la possibilità per le associazioni di organizzare degli hub territoriali dove concentrare la fase della somministrazione del vaccino in collaborazione e in coordinamento con le Ulss locali le quali si faranno carico dei costi dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione, della registrazione dell’attività con soluzioni digitali.