- Centro per l’impiego di Chioggia, 25 posti per lavorare nel mondo del mare
- Con il Progetto Martina lezioni nelle scuole superiori sulla prevenzione dei tumori
- I professionisti Ascom insegnano i segreti del loro lavoro agli studenti IPSSAR
- Offerta di lavoro, Charterboat.it cerca un addetto per consegna e ritiro imbarcazioni
- Maggio mese dello sport a Chioggia, si parte con la Caminà per Ciosa e Marina
- Mosella Suite Hotel cerca receptionist
- Campionati studenteschi, Filippo Nordio e Leonardo Renier sono campioni provinciali
- Rai Gulp a Chioggia per un servizio sulle Tegnùe
- Calcio, giornata storica: L’Union Clodiense è in serie C dopo 47 anni
- Carabinieri di Chioggia, inaugurata la stanza che accoglie le donne vittime di violenza
Operazione tra Rosolina e Chioggia, maxi sequestro di vongole e pesce
Sequestrati 10.600 chili di vongole veraci e 500 chili di semina abusivamente pescati, 400 chili di pesce d’acqua dolce irregolarmente trasportato e un terreno di 1.200 metri quadri oggetto di abbandono di rifiuti anche pericolosi, questi i numeri di una maxi operazione tra le province di Venezia e Rovigo.
La scoperta è avvenuta dopo un’indagine delle sezioni operative navali di Chioggia e di Porto Levante con la collaborazione della sezione aerea della guardia di finanza di Tessera in un capannone tra Chioggia e l’entroterra di Rosolina e su un terreno nei pressi del fiume Adige.
Oltre ai sequestri, l’operazione ha portato alla contestazione di sanzioni amministrative pari a 12mila euro e alla denuncia di una persona per i reati ambientali e di abuso edilizio.
I molluschi erano privi della documentazione sanitaria di tracciabilità ed erano stoccati irregolarmente nel capannone, in procinto di essere immessi sul mercato. Durante il controllo i militari hanno trovato anche un carico di 400 chili di pesce d’acqua dolce trasportato in condizioni igieniche non idonee. Infine sul terreno vicino al capannone, sono stati scoperti molti rifiuti, anche pericolosi mentre in una pertinenza della struttura, costruita in abuso edilizio, c’era un impianto predisposto per la stabulazione dei molluschi, completo di vasche in acciaio inox, delle pompe interrate per la captazione dell’acqua da un vicino canale, utilizzato per l’irrigazione dei campi, e di uno scarico abusivo delle acque, derivanti dalla lavorazione dei molluschi.
L’intervento dei veterniari dell’ULSS 5 Polesana, richiesto dalle Fiamme Gialle, ha certificato le condizioni non igieniche di trasporto del pesce d’acqua dolce sequestrato, il quale veniva tuttavia ritenuto ancora idoneo al consumo, e quindi inviato presso al mercato ittico di Porto Viro che ha provveduto alla vendita, devolvendone il ricavato in beneficenza. L’operazione ha portato anche alla contestazione di sanzioni amministrative pari a 12mila euro e alla denuncia di un soggetto per abuso edilizio e reati ambientali.