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Al via il ripascimento delle spiagge, ma servono interventi strutturali
Fervono i lavori sulle spiagge della costa veneta: ruspe, escavatori e autocarri ribaltabili operano laboriosi già da qualche settimana per il ripascimento manutentivo dei litorali.
«In tutte le nostre spiagge sono iniziati i lavori di ripascimento manutentivo per farci trovare pronti alla stagione estiva – spiega Alessandro Berton (nella foto sotto), presidente di Unionmare Veneto –. Si tratta di interventi lunghi, che necessitano di settimane di tempo. Non solo per garantire la difesa della costa, ma anche per permettere la ripartenza della grande macchina del turismo Veneto che, ricordiamo, è la prima industria della nostra regione (in Veneto il turismo vale il 14% del Pil e il 18% dei consumi interni, ma anche e soprattutto mezzo milione di posti di lavoro) e, di questo bilancio, il solo tematismo del mare rappresenta il 50%».
Ogni anno le spiagge si trovano a fare i conti, anche economici oltre che di mera necessità, con il ripascimento dei litorali e, da lungo tempo, le associazioni di categoria chiedono al Governo (e alle autorità competenti in materia) di impegnarsi per degli interventi strutturali.
Per fare fronte a situazioni a volte gravi e che rischiano di mettere a repentaglio la stagione balneare, le varie realtà istituzionali si devono ogni anno organizzare per riuscire a ripristinare l’arenile: chi prelevando metri cubi di sabbia dal fondo del mare, poi pompati a riva; chi accantonandone in magazzini, per utilizzarli laddove la forza del mare li ha spazzati via; chi cerca di difendersi con delle vere e proprie dune. E in ognuna di queste situazioni, il rischio ed i costi sono sempre molto alti. «La fragilità della costa, non solo veneta, è sotto gli occhi di tutti, continua il presidente Berton. È per questo che chiediamo la possibilità di iniziare a ragionare su interventi strutturali: è arrivato il momento di pensare a sistemi di difesa più impattanti».
Un aiuto potrebbe arrivare proprio dai fondi del Recovery Fund. «Data l’importanza economica di questo settore, è evidente che i fondi in arrivo dal Recovery Fund debbano essere utilizzati anche, e soprattutto, per mettere in sicurezza il comparto del turismo. Con soddisfazione abbiamo, quindi, accolto le dichiarazioni dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, che, parlando di turismo, ha riconosciuto trattarsi di una vera e propria industria sulla quale è necessario investire. E, con altrettanto entusiasmo, abbiamo accolto la nomina del nuovo ministro al turismo, Massimo Garavaglia. La volontà di assegnare a questo dicastero un proprio portafoglio di spesa è un segnale importante. Questo è, infatti, un settore determinante del pil nazionale e del Veneto. Negli ultimi anni, secondo noi, non ha avuto le attenzioni che avrebbe dovuto, invece, meritare, soprattutto in virtù della grande capacità occupazionale e delle ricadute sociali che ha sul territorio».
Gli interventi che preludono all’inizio della stagione sono tutti avviati, quindi, ma grandi preoccupazioni ancora permangono nella categoria, come quello del dialogo tempestivo con le istituzioni centrali, alla luce di quanto emerso recentemente con il settore turistico montano.
«L’anno scorso abbiamo prodotto tutti un grandissimo sforzo per trasformare l’oggettivo momento di difficoltà in un’opportunità di sviluppo in termini di qualità dei servizi e di sicurezza da offrire ai nostri ospiti. Vediamo in questi giorni i grandi problemi che stanno riguardando i colleghi della montagna, a cui va la tutta nostra solidarietà. Auspichiamo che, nelle prossime settimane, ci possa essere un confronto franco e costruttivo con il Governo – conclude Berton –, perché quando le condizioni lo permetteranno vogliamo farci trovare pronti per l’avvio della stagione balneare in tutta la costa veneta».