Sepoltura dei feti, a Chioggia polemiche sul voto del Consiglio Comunale

Scritto da il 27 gennaio 2021 alle 13:01
feto

Lo scorso lunedì 25 gennaio, durante il Consiglio comunale di Chioggia, l’ordine del giorno del consigliere Marco Dolfin sul seppellimento dei feti non nati ha agitato non poco gli animi.

La richiesta è stata che il Comune si impegni a rintracciare un’area all’interno dei due cimiteri comunali, dove poter seppellire i feti.

In seguito all’approvazione di tale ordine del giorno, Insieme ArTe – Amare Chioggia, con Gruppo per la cura della città, ANPI, Partito democratico e Rifondazione Comunista hanno diffuso un comunicato accusando di misoginia chi ha votato a favore.

“La legge sull’interruzione volontaria di gravidanza (194/1978) già fortemente compromessa per la scarsità di medici che dovrebbero attuarla, è ulteriormente aggredita da questo odg che mette a disposizione dell’ideologia e degli apparati maschilisti la sepoltura dei non nati- si legge nel comunicato. La macabra pensata, partita dal consigliere leghista Dolfin che si rifà confusamente alla legge regionale n. 18/2010 e a un successivo emendamento del 2017, ha come unico obiettivo la colpevolizzazione delle donne che hanno già vissuto la drammatica esperienza di un aborto (spontaneo o volontario che sia) e lo svilimento simbolico di tutte le donne (cui si vuol negare autonomia e capacità di scelta), generando sentimenti di malanimo e disprezzo che aprono la strada alla violenza. Per la prevenzione della quale (un femminicidio ogni tre giorni, in Italia) non ci risulta che il leghista si sia speso durante la sua longeva presenza nelle istituzioni. Così come non ci risulta che lui e l’attuale amministrazione si siano spesi per realizzare la sala del commiato, prevista dalla stessa legge regionale 18/2010, in modo da consentire un dignitoso funerale laico a tante e tanti che hanno vissuto in mezzo a noi. Né per migliorare la qualità della vita delle creature che nascono, attuando, ad esempio, la legge 113/1992 che prevede di piantare un albero per ogni bambina/o che nasce. In attesa della necessaria e urgente modifica della legge regionale, chiediamo un atto di resipiscenza al sindaco e al Consiglio comunale e invitiamo la sanità pubblica a rifiutare ufficialmente un tale compito. Secondo il comune pensare e secondo il vocabolario, la patologica avversione verso le donne si chiama misoginia. Non c’è dubbio che nel caso in questione di questo si tratti. Se c’è qualcosa da sotterrare è questo pericoloso tarlo.”


Le consigliere M5S Genny Mantoan e Daniela Sassi specificano che il voto a favore a questo ordine del giorno è stato un atto dovuto, in quanto per obbligo un Comune deve eseguire la modifica dell’art. 25 comma 2 ter della legge regionale 4 marzo 2010, n.18 della Regione Veneto.  Durante la discussione del punto, la consigliera Genny Mantoan (M5S) dichiara però di aver “più volte espresso il dissenso per quella che è la modifica della legge regionale in quanto obbliga alla sepoltura coatta anche di quei feti per i quali i genitori o le madri, non la richiedano. In questa maniera viene lesa la volontà della madre o dei genitori. ”

«Esistono alcuni temi che investono la sfera più privata ed intima delle persone- affermano le due consigliere. Dei quali si fa fatica a parlare, in quanto toccano le corde del cuore e della razionalità, sui quali probabilmente non ci si vorrebbe mai esprimere. Tanto più se alcune tematiche sono frutto di scelte difficili e di sicuro sofferte, come quando una donna decide di abortire e certo che per l’importanza dell’argomento ed i risvolti etici che implica, non possono essere sufficienti i cinque minuti di trattazione durante un consiglio comunale. La sepoltura di feti ed embrioni dev’essere una scelta, non un obbligo. Il luogo in cui questi vanno sepolti dev’essere una scelta, non un obbligo. La spesa non dev’essere d’ufficio affidata alla comunità. I registri devono essere riservati. A queste donne che subiscono un trauma quale l’aborto dobbiamo grande rispetto, rispetto che la regione veneto sembra non avere avuto.»

«Ogni donna deve essere rispettata nel suo dolore – aggiunge l’assessore alle Pari Opportunità Genny Cavazzana – e la volontà della sepoltura di bimbi mai nati deve essere solo e soltanto una sua scelta».

Autore: ChioggiaTV

ChioggiaTV nasce nell’estate del 2009 come webtv che racconta tutto ciò che di bello accade in città. L’esperienza nel campo della comunicazione di Gianni Nardo, speaker storico e direttore artistico di Radio Bcs, e le competenze tecniche nella realizzazione di immagini e video di Daniele Monaro e Giovanni Rubin (ex Fotografica) si fondono e danno vita ad un prodotto locale nuovo, moderno[...]

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