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Focolai nelle RSA a Chioggia, per il M5S potrebbe essere colpa dei test rapidi

“Siamo preoccupati per il nuovo enorme focolaio di Covid-19 scoppiato alla casa di riposo di Sottomarina: 82 ospiti positivi su 159 e 42 operatori sono numeri che fanno paura. Vogliamo sapere se è stato fatto tutto il possibile per evitare nuovi contagi, quali misure sono state prese per tutelare anziani e lavoratori”. Questo chiede con comunicato stampa Jonatan Montanariello, consigliere regionale del Partito Democratico, commentando l’improvviso peggioramento della situazione all’Ipab Casson di Chioggia.
A rispondere, sempre via comunicato stampa, è il consigliere del M5S Daniele Padoan: “Crisanti e altri noti virologi avevano annunciato che i tamponi rapidi sarebbero stati portatori di nuove problematiche, ma, anche quando si tratta della salute dei nostri cari, la politica e le sue appendici decidono seguendo altri criteri, quali il consenso elettorale e il risparmio economico. Le attuali linee guida regionali prevedono, infatti, i test rapidi come strumento di monitoraggio nelle RSA. Il 17 dicembre scorso Crisanti aveva affermato che i testi rapidi “hanno una sensibilità bassa e come tali non possono essere usati come misura di prevenzione per proteggere comunità vulnerabili. Anziché una barriera mettiamo così una gruviera” e che bisogna “ritornare ai test molecolari, usare i test rapidi solo per lo screening delle comunità. I test rapidi, infatti, nella migliore delle ipotesi, su 10 positivi ne rileva 3 o 4”. Nelle RSA potrebbe essere stato proprio questo il problema che ha permesso l’espansione incontrollata del virus, visto che sia gli ospiti che il personale delle RSA sono stati monitorati attraverso i test rapidi. Inutile, ora, invocare il mancato rispetto delle procedure o il mancato utilizzo dei DPI, visto che un mese fa sia i Nas che Azienda Zero avevano trovato tutto in regola all’Ipab Casson.
“Per questo sollecito il Sindaco Alessandro Ferro a rivolgersi ai responsabili competenti di Regione e Ulss – conclude Padoan- affinchè venga dato il massimo supporto, anche economico, alle RSA e al loro personale che, a distanza di quasi un anno, si trova ancora in prima linea per assistere i nostri cari all’interno delle RSA”.