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Batteria San Felice, il Comitato del Forte chiede la riapertura al pubblico
“L’1 febbraio noi saremo alla Batteria per esercitare un diritto di tutti i cittadini”. Queste le parole di Erminio Boscolo Bibi del Comitato Forte San Felice, che sollecita nuovamente con una lettera aperta la riapertura al pubblico della Batteria San Felice.
Riportiamo il testo di tale comunicazione:
Sulla ex Batteria San Felice – Stazione RDG, acquisita in proprietà dalla società Mosella, gravano obblighi di apertura al pubblico derivanti sia dalle convenzioni che la società stessa ha sottoscritto con il Comune sia derivanti dall’atto stesso di alienazione da parte dell’Agenzia del Demanio con le previste condizioni prescritte dal Ministero dei Beni culturali. La Batteria è rimasta chiusa al pubblico a partire da maggio 2019 per l’esecuzione di lavori di adeguamento della durata prevista di 3 mesi, ma successivamente mai dichiarati formalmente terminati. Per sollecitarne la riapertura al pubblico, abbiamo inviato all’Amministrazione comunale ben quattro successive lettere in data 7 luglio, 20 luglio, 16 agosto e 5 ottobre 2020, senza mai avere un riscontro formale alle questioni poste. Con la delibera n. 212 del 17-12-2020 la Giunta Comunale ha invece rimodulato le precedenti modalità di fruizione, dimezzando inspiegabilmente i tempi di apertura al pubblico. Questo Comitato ha subito chiesto di rivedere quella delibera, al momento ancora inascoltato. Nell’annunciare la delibera con un comunicato stampa la Giunta afferma che ora si possono concludere i lavori e provvedere al collaudo sì da assicurare a febbraio 2021 la tanto attesa riapertura. Ad oggi non siamo a conoscenza di dichiarazione di termine dei lavori e temiamo che si voglia prolungare ad arte questa situazione. In ogni caso l’1 febbraio noi saremo alla Batteria a rivendicare il nostro diritto ad usufruire di questo bene storico e ambientale.
Ripetiamo che l’apertura al pubblico della Batteria non è una gentile concessione della società Mosella, ma un obbligo che le deriva dalla Convezione sottoscritta con il Comune a seguito della variante approvata dal Consiglio Comunale che ha permesso alla società di realizzare il suite-hotel e la sistemazione di darsena e parcheggio. In cambio di quel permesso è previsto un vincolo ad uso pubblico della Batteria (mq 4949), con oneri di gestione e manutenzione completamente a carico della società, con le limitazioni orarie previste da una delibera di Giunta del 2015. Da ricordare che l’uso pubblico riguarda tutta la Batteria, non solo il rilevato erboso con i bunkers, ma anche la parte monumentale verso la riva, che invece è sempre stata preclusa. D’altra parte i lavori hanno interessato solo la parte verde del rilevato e non questa parte sottostante: nessuna giustificazione di mancato collaudo può essere addotta. Non cambia niente il fatto che prima la Batteria era in concessione ed ora è stata acquisita in proprietà. Anzi, il gravame è diventato ancor più esplicito in forza delle procedure previste dal Codice dei Beni culturali; gravame in ogni caso esistente di diritto anche prima della convenzione con il Comune, incomprensibilmente ignorato dagli atti comunali. L’atto di alienazione da parte dell’Agenzia del Demanio ha posto la fruizione pubblica tra le condizioni che la proprietà deve rispettare, e la dichiarazione di interesse culturale ad opera della Direzione regionale per i Beni culturali su cui si basa l’alienazione ha efficacia su “ogni successivo proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo del bene”. L’atto di alienazione ha prescritto tra l’altro una servitù di passaggio (in azzurro nella mappa in allegato A) verso la riva della Batteria per l’accesso al pubblico Demanio marittimo che non è mai stata accessibile. Come la fruizione pubblica, il rispetto delle servitù di passaggio rientra tra gli obblighi esplicitamente sottoscritti anche dalla società nell’atto stesso di compravendita, la cui inadempienza può dar adito a risoluzione dell’atto di trasferimento, Abbiamo avuto notizia che la Soprintendenza ha effettuato un sopralluogo per verificare il rispetto delle condizioni previste nell’atto di alienazione e che ha anche inviato lettere al Demanio e al Comune, anche in merito all’ultima delibera assunta dalla Giunta. Ci attendiamo che tutti gli Enti competenti facciano rispettare gli obblighi previsti dalla legge a garanzia dei beni comuni e dei diritti dei cittadini.