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ZTL, i pescatori chioggiotti segnalano i disagi per la categoria

Pescatori chioggiotti preoccupati per le modalità con cui verrà introdotta la Ztl nel centro storico di Chioggia. Scrive in una nota Elio Dall’Acqua, rappresentante della Cooperativa Clodiense e del Consorzio Armatori e Pescatori: “ Con la delibera 132 nella seduta del 4 Agosto, la giunta Comunale ha stabilito che l’area a traffico limitato interesserà tutto il Corso del Popolo, dal Duomo a Vigo, ma a sorpresa anche le rive del Canal Lombardo e di San Domenico. Attualmente – prosegue Dall’Acqua – circa il 90% delle imbarcazioni da pesca ormeggiano nell’area che sarà ZTL, ma la delibera consente soltanto ad una autovettura ed a un ciclomotore per barca di poter accedere nei varchi che saranno controllati con un sistema di telecamere con riconoscimento di targhe registrate. Una decisione simile per noi diventa un disagio enorme”.
Prosegue la nota illustrando le criticità che riguardano la categoria: “un’ imbarcazione di medie dimensioni – scrive Dall’Acqua – ha un equipaggio di almeno 4 persone, numero che sale nelle imbarcazioni più grandi. Queste persone si troveranno impedite a raggiungere la loro imbarcazione, sede del loro lavoro. Molti pescatori abitano a Sottomarina o a Borgo San Giovanni, e nelle giornate invernali o di brutto tempo, come arriveranno al lavoro? Magari fradici di pioggia, di certo non l’ideale per chi poi passerà la giornata o addirittura parte della settimana in mare.
Senza contare che la vita del pescatore non si esaurisce una volta scesi dalla barca. Molte sono le attività una volta a terra, che prevedono spostamenti delle persone dall’imbarcazione al Mercato Ittico, per la vendita del pesce o per reperire i fogli d’asta, che le vedranno costrette ad effettuare tutto il giro esterno per Sottomarina”.
Aggiunge il rappresentante della Cooperativa Clodiense e del Consorzio Armatori e Pescatori: “Ogni giorno di pausa dal mare diventa prezioso per favorire altre attività necessarie al proprio lavoro, come l’aggiustare le reti, fare la spesa per l’uscita in mare successiva, o nei periodi di fermo pesca di andare a controllare le imbarcazioni, che hanno costantemente bisogno di essere manutentate. Certe decisioni non condivise invece di agevolare un settore già in crisi, lo vanno a penalizzare con ulteriori difficoltà delle quali non ne sentiamo il bisogno”.
Chiude Dall’Acqua: “Contiamo in un ravvedimento che tenga veramente in considerazione i pescatori e tutta la marineria chioggiotta”.