- Estate 2025, mancano i bagnini e nuove norme: sicurezza dei bagnanti a rischio!
- Studenti, docenti e professionisti della musica insieme per regalare uno spettacolo d’opera alla città
- Chioggia piange Giusto Benetazzo, noto per la storica macelleria in Tombola
- Protezione Civile, un nuovo corso per entrare nel gruppo comunale
- Gebis, Gianni Moretto: Mobilità dolce e strade meno trafficate per potenziare il turismo a Chioggia
- Novità a Chioggia, dal 22 gennaio una rassegna di cinema d’autore
- Via della Fossetta: tentano di occupare un alloggio pubblico, intervento delle forze dell’ordine e dei servizi sociali
- Barista picchiato, si è costituito anche il secondo responsabile. È un moldavo residente a Chioggia
- Kart: Daniele Paganin premiato a Roma per la stagione 2024
- Confesercenti presenta a Chioggia il nuovo Bando della Regione Veneto: 2 milioni di euro per le imprese del turismo, commercio e servizi
Veneto: sfruttamento di manodopera in agricoltura, almeno 10.000 lavoratori irregolari nei campi
“La crisi dovuta all’emergenza Covid non può – e non deve – diventare un pretesto per giustificare il record negativo del Veneto, con stime di 10.000 lavoratori irregolari nei campi, fenomeno ben presente anche nella provincia di Venezia”. A segnalare i fatti è la consigliera regionale Erika Baldin, candidata anche alle prossime elezioni regionali. “L’obiettivo della nostra regione, che ha nella produzione agricola un cardine economico insostituibile e un vanto di qualità, deve essere invece l’azzeramento del fenomeno del lavoro clandestino.
La Baldin propone una certificazione regionale per le aziende atta a dimostrare la regolarità dei contratti di lavoro, senza la quale non si possa accedere a campagne di promozione, e partecipare a fiere e manifestazioni che abbiano la Regione come promotrice o partner.
“La medesima certificazione – prosegue la Baldin – dovrebbe essere condivisa anche su scala provinciale e comunale, oltre ad avere la partecipazione delle associazioni di categoria.
Sui nostri prodotti agricoli di eccellenza non può gravare l’ombra dello sfruttamento di manodopera che – si badi bene – comprende anche donne e disoccupati. Non soltanto stranieri, ma anche italiani, soprattutto giovani.”