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Deposito Gpl, MISE: niente proroga dei lavori. L’autorità portuale non concede l’uso della banchina

In ottemperanza alle sentenze n. 399/2020 e 400/2020 della Sezione Seconda del TAR del Veneto, rispettivamente Ministero dello Sviluppo Economico e Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale (AdSP MAS) in questi giorni hanno notificato a Costa Bioenergie – e per conoscenza agli enti interessati, tra cui il Comune di Chioggia – i provvedimenti in merito alla proroga dei lavori del deposito e all’utilizzo di parte della banchina A.
«Le conferme date dal MISE sullo stop alla proroga dei lavori e il diniego da parte dell’AdSP MAS sull’utilizzo della banchina A di Val Da Rio sono rilevanti – spiega il vicesindaco e assessore all’ambiente Marco Veronese – perché, oltre a fotografare la situazione attuale nella sua complessità, nella sostanza confermano ciò che l’amministrazione comunale dice da tempo ovvero che troppi passaggi sono stati dati per scontati, soprattutto per la parte relativa all’attracco delle navi gasiere nel nostro porto. Il Ministero dello Sviluppo Economico non può accogliere le richieste di Costa Bioenergie di attivare il procedimento di collaudo del deposito di gpl (che, ricordo, richiede anche la nomina di una commissione ministeriale), né la richiesta di autorizzazione di esercizio provvisorio, perché al momento parte della banchina è sotto sequestro da parte della Procura della Repubblica. Da parte sua l’Autorità di Sistema portuale ha negato il rilascio della concessione demaniale della banchina, che, secondo la relazione della stessa Autorità Portuale, oltre ad essere sotto sequestro, sarebbe difforme rispetto ai lavori autorizzati. Il collaudo della banchina è un presupposto necessario per l’acquisizione da parte dell’AdSP e quindi per la sua eventuale concessione a terzi».
«Inoltre in una relazione della Capitaneria di Porto di Chioggia datata 13/5/2020 si leggono significative criticità in merito all’accessibilità nautica delle navi gasiere – continua il vicesindaco Marco Veronese – come le insufficienti quote dei fondali e gli spazi di manovra limitati, come evidenziato anche nello studio commissionato dal Comune e già condiviso con gli altri enti. Inoltre la Capitaneria per prevedere un’eventuale ordinanza per il transito delle navi gasiere, avrà necessariamente bisogno di specifiche analisi di settore, che tengano conto aspetti di tipo idraulico-marittimi e di sicurezza portuale, come indicato dalle “Linee guida per la redazione dei Piani Regolatori di Sistema Portuale”. Si dovrà passare per una variante al piano regolatore del porto, perché il nostro è un porto peschereccio, commerciale e un terminal fluvio-marittimo, non certo un porto industriale».
«Credo che il deposito non entrerà mai in funzione – commenta il sindaco Alessandro Ferro – anche altri enti stanno approfondendo vari punti critici, come per esempio l’aspetto a mare. Sono sempre convinto che il deposito sia sorto in un posto sbagliato».