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Mercato del giovedì: corso del Popolo non basta più, servono nuovi spazi

Il mercato del giovedì in Corso del Popolo dovrà giocoforza individuare nuove soluzioni, per rispettate le linee guida del decreto legge 1 del 16 maggio 2020, n. 33, e dell’ordinanza regionale n. 48 del 17 maggio 2020. Il sindaco Alessandro Ferro e l’assessore al Commercio Genny Cavazzana sono al lavoro per concordare le nuove modalità con il Comando della Polizia Locale, i rappresentanti di categoria e la direzione del settore Commercio del Comune.
«Il nostro mercato settimanale del giovedì, che coinvolge 216 banchi e circa 600 operatori, disposti già lungo tutto Corso del Popolo, va rivisto in maniera responsabile – spiega l’ assessore al Commercio Genny Cavazzana – per garantire il rispetto delle distanze tra persone, la mobilità dei residenti, la sicurezza di chi lavora tra i banchi e la sicurezza dei visitatori e poi la delimitazione con le transenne, la vigilanza e la cartellonistica. Ricordo che stiamo parlando del terzo mercato di piazza più grande del Veneto ed è molto complesso rispettare le prescrizioni della normativa in vigore per limitare il rischio di diffusione dell’epidemia di Covid-19, che ricordo non è finita. Anche altri Comuni stanno rivendendo i loro piani e francamente sollevare sterili polemiche su questi temi per un po’ di visibilità lascia il tempo che trova. Siamo consapevoli che tutte le attività vogliano ripartire il prima possibile, ma al contempo dobbiamo poter garantire gli accessi scaglionati, evitare assembramenti nell’area mercatale ed assicurare il distanziamento tra persone.
È nostra intenzione – continua l’assessore Cavazzana – permettere di far lavorare tutti, ma, come viene ribadito da Governo e Regione, va tutelata in primis la salute dei cittadini: non vogliamo per troppa fretta o sufficienza dover trovarci di fronte al ripristino di chiusure e dover piangere altri concittadini. Alla luce di tutto questo, credo che Corso del Popolo durante l’emergenza non possa garantire lo svolgimento del “zioba” per come lo conosciamo e che vadano trovate delle soluzioni alternative con altre aree. I cambiamenti che entreranno nelle nostre vite, richiedono idee nuove, che stiamo già elaborando con tutti i soggetti coinvolti».
monica
20 maggio 2020 at 15:28
Salve, alcuni banchi potrebbero far rivivere riva vena
Renato Bellemo
20 maggio 2020 at 18:05
Coinvolgere Riva Vena in primis farebbe rivivere la zona da nord a sud