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Il Prefetto, per parrucchieri ed estetisti sì alla consegna a domicilio di prodotti ma divieto di servizi alla persona
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Il sindaco Alessandro Ferro ha chiesto al Prefetto di Venezia maggiori precisazioni rispetto al contenuto del Dpcm per quanto riguarda le modalità di consegna dei beni attraverso il domicilio. “Soprattutto per dare risposta chiara ai nostri imprenditori, che vogliono poter lavorare, anche con nuove modalità ed essere autonomi e produttivi- dichiara il sindaco. Tante erano le richieste pervenute ad esempio da negozi di pelletteria, articoli sportivi, abbigliamento che necessitavano di chiarimenti».
La Prefettura ha risposto con la seguente nota: “Con riferimento a pubblici esercizi ed attività commerciali e, in particolare, ai negozi e agli altri esercizi di commercio al dettaglio che vendono prodotti diversi da quelli alimentari o di prima necessità (e che quindi sono temporaneamente chiusi al pubblico), si sottolinea che questi ultimi possono proseguire le vendite, effettuando consegne a domicilio, nel rispetto dei requisiti igienico sanitari sia per il confezionamento che per il trasporto”.
Al momento della consegna l’esercente deve quindi evitare che ci siano contatti personali a distanza inferiore di un metro.
Aggiunge l’assessore al commercio, alla Polizia Locale e alla Protezione Civile Genny Cavazzana: «La Prefettura specifica, inoltre, che l’attività delle categoria Ateco 96.02 (Servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici) è sospesa. Anche queste attività, come quelle di commercio al dettaglio, possono consegnare prodotti a domicilio, ma non possono effettuare servizi alla persona. Questo significa che tagliare i capelli, fare manicure e attività altre estetiche sono vietate anche a domicilio: non solo perché è lavoro irregolare, ma anche perché mette a richio la salute di tutti».