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Fotogallery: Ristoranti e pubblici esercizi protestano, rischiamo la chiusura

Ieri sera a Chioggia e Sottomarina la protesta silenziosa di un centinaio tra ristoranti, bar e locali della movida per chiedere attenzione al governo e all’amministrazione locale sulla difficile situazione che stanno vivendo.
Tutti, per circa mezz’ora, hanno acceso le luci e messo un lumicino su un tavolo davanti l’ingresso. Dalle 21.00 alle 21.30, un gesto per “ottenere ascolto – ha spiegato Francesco ristoratore di Chioggia – e portare l’opinione pubblica a conoscenza della criticità della nostra situazione. Finché non si tornerà alla normalità noi avremo bisogno di sospensione di tasse e tributi a livello comunale e statale e un aiuto economico concreto, la nostra priorità è liquidità.
Ci stiamo giorno per giorno indebitando – prosegue l’imprenditore – e se il governo non ci darà veramente una mano sarà un’ecatombe per tutti: turismo, ristorazione, pesca e commercio”.
Se la situazione dei ristoranti e dei locali del divertimento è complicata, forse qualcosa in più si poteva concedere ai bar che avrebbero potuto ripartire con le aperture di metà maggio. Molti gestori di pubblici esercizi fanno notare come si potrebbe operare in sicurezza con colazioni o cibo proposto in modalità take away.
Anche i negozi del centro di Sottomarina stanno lavorando ad una protesta con l’esposizione di drappi tricolori o neri all’esterno del negozio.
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