- Sabato torna la “Alì Family Run”, tanti giovani e famiglie al via
- Intervento della forza pubblica, sgomberato l’ex “Hotel Capo Est”
- Manovre salvavita, il Rotary dona all’associazione Cuore Amico attrezzature per i corsi scolastici
- È arrivato l’autunno, all’Indiga c’è la Festa della Birra
- Fusione tra Banca Patavina e BCC di Verona e Vicenza: Sarà la terza BCC a livello italiano per sportelli, quarta per attivo
- Banco Alimentare in Veneto: lunedì 25 settembre a San Martino si festeggiano i 30 anni
- L’ex centro sociale diventerà un’area attrezzata per il cicloturismo
- Rai 5, domenica sera c’è “Chioggia, Laguna Rock ‘n’ Roll” di Luigi Perotti.
- Motonautica, Trofeo CONI, Matteo Bergo è medaglia di bronzo nella finale nazionale gommoni
- Sup in Chioggia, il saluto all’estate dell’associazione Genius Loci
Baldin (M5S): agroalimentare, servono i voucher. Sostegno all’assessore Pan

Senza barricate, diamo sostegno alla filiera veneta «Lo dico da fiera componente dell’opposizione più battagliera. Sui voucher in agricoltura l’assessore regionale Pan ha pienamente ragione. Servono subito, senza tentennamenti e senza altri ritardi: il Veneto e i suoi produttori non si possono permettere di lasciare tonnellate di prodotti di alta qualità a marcire nei campi». Così Erika Baldin, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, sulle misure per reperire la manodopera necessaria nel comparto. «Già ieri ho auspicato che i prodotti alimentari per i buoni spesa vengano forniti non solo dalla grande distribuzione ma anche, dove possibile, dalla filiera veneta a km zero, i piccoli produttori locali e i negozi di vicinato.
L’uso dei voucher – dice la consigliera M5S – si inserisce in questo ragionamento: le eccellenze venete in agricoltura sono svariate, dal radicchio di Chioggia alle ciliegie delle colline vicentine e veronesi, dall’olio all’asparago, per non parlare della gigantesca partita della vendemmia a fine estate». «Il meccanismo per il reperimento degli addetti va rivisto e adeguato senza troppe pastoie e senza barricate strumentali, alla luce del contagio e dalla crisi economica successiva – conclude Baldin – sia per far sopravvivere i produttori, sia per dare un lavoro alle tante persone che intanto lo perderanno».