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“Italia Selvatica”. Oggi da IperCoop al Clodì letture tra gli scaffali

Al via da oggi una rassegna promossa da CoopAlleanza3.0, Slow Food Chioggia ed Etnica: 5 incontri con personalità che hanno a cuore temi di interesse etico e sostenibile, sorretti da esperienze vissute ed impegno personale.
La rassegna si terrà negli spazi interni del punto vendita Coop presso il centro Clodì.
Oggi alle ore 18.00 ci sarà l’autore Daniele Zovi che presenterà il suo ultimo libro: Italia Selvatica.
“L’Italia selvatica“ esce per la casa editrice UTET ed è uno straordinario viaggio alla scoperta degli animali selvatici che popolano la flora del nostro bel paese. Zovi ci guida, forte della sua conoscenza del territorio boschivo italiano, attraverso racconti e storie legati a otto animali particolari, in un mondo che resiste alla modernizzazione e si presenta incantato, misterioso e straordinariamente selvatico accorciando le distanze tra il nostro mondo e quello degli animali che dopo aver rischiato l’estinzione hanno riconquistato il loro territorio.
Spiega Daniel Tiozzo di Slow Food: “L’iniziativa intende rispondere alla sensibilità di un’utenza sempre più consapevole della necessità di vivere in modo informato, attento alle sollecitazioni che provengono dalla società civile e dal panorama di idee di cui i libri sono veicolo ed espressione. Creare occasioni per incontri non virtuali, esercitare ascolto attento e spirito critico può essere un esercizio etico interessante, in tempi di informazione a volte contraddittoria e di dubbia attendibilità. Maggior consapevolezza e conoscenza ci porta ad attuare con più facilità scelte in grado di restituire alla nostra comunità, ai nostri paesaggi, un mondo più buono, pulito e giusto. Di fatto Slow Food da anni ha ampliato il suo raggio d’azione al fine di coinvolgere le intere comunità dell’importanza di un consumo consapevole. Sono lontani gli anni in cui l’associazione era conosciuta quasi esclusivamente per il “mangiar bene”. Accanto a questo negli anni si è sentito la necessità di valorizzare maggiormente la componente critica del consumatore che si approccia al cibo. Perché dietro al cibo vi è cultura, un territorio, un paesaggio. Vi è qualcosa che noi, attraverso le nostre scelte possiamo modificare in meglio, ma anche in peggio. Per questo discutere di territori, ascoltare punti di vista, conoscere le ricchezze e le identità che essi rappresentano è alla base di una formazione lungimirante e sostenibile.”