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Chioggia, il “megatubo” verrà completato. Era un’opera attesa da anni
Trovato l’accordo per il completamento del cosiddetto “megatubo”, un’opera attesa da anni in città e che consentirà lo scarico delle acque piovane del Lungomare di Sottomarina nel canale di fitodepurazione in zona Parco degli Orti. Di fatto, l’Amministrazione ha approvato la proposta del Consorzio C2/2 per l’occupazione anticipata dei terreni nei quali verrà interrato il “megatubo” permettendo così il collegamento delle condotte già realizzate e completando la rete di smaltimento delle acque meteoriche.
L’AMMINISTRAZIONE
Maria Rosa Boscolo Chio, Assessore all’Urbanistica del Comune di Chioggia: “Mancano solo 200 mt circa di raccordo per un’opera fondamentale che rappresenta un ulteriore tassello per mettere in sicurezza il territorio di Sottomarina dal rischio idrogeologico perché consente un miglior smaltimento delle acque piovane in caso di forti acquazzoni. E’ un risultato importante per un problema che si trascinava dal 2009, che ha visto la partecipazione attiva dei rappresentanti del Consorzio C2/2, dei Settori Lavori Pubblici ed Urbanistica, per la ricerca di una soluzione condivisa e rispettosa delle diverse necessità ed urgenze”.
Mauro Armelao, Sindaco di Chioggia: “Ringrazio l’Assessore Boscolo e gli uffici competenti per l’ottimo lavoro svolto. Adesso si provveda celermente al completamento dell’opera che la città attende da tanto tempo. Anche questo è uno dei numerosi progetti che la nostra Amministrazione ha preso in carico e che è stato portato avanti con successo”.
IL PROGETTO
Il completamento dell’opera era atteso da oltre 10 anni, da quando il Consorzio di Bonifica aveva realizzato lo scolo consortile che raccoglie le acque di tutta la parte sud di Sottomarina. L’opera però era rimasta incompiuta e da viale Isonzo oggi si interrompe all’altezza di via Venier. Risulta quindi necessario procedere al raccordo delle due opere per dare completa funzionalità al sistema di allontanamento delle acque meteoriche al fine di ridurre il rischio idrogeologico. La realizzazione del collegamento interessa aree di proprietà privata per cui si dovrà costituire una servitù di rete per la posa del tratto di tubo in prolungamento a quello già presente sul Lungomare Adriatico. Si tratta di una condotta sotterranea del diametro di 120 cm. Nel punto dove oggi la condotta si interrompe era già stato predisposto un pozzetto per poter riprendere il lavoro e portare la condotta allo scolo consortile che a sua volta sversa l’acqua piovana fino al Brenta. L’area dove verrà posizionato il tratto mancante è un’area privata, da qui l’esigenza di acquisire dai proprietari la disponibilità a poterla occupare e a realizzare i lavori. L’accordo al quale si è giunti con il Consorzio Urbanistico di riferimento consente l’occupazione anticipata delle aree nell’ambito in cui ricade il tubo. In questo modi si sono accelerati i tempi e semplificato le procedure per procedere con i lavori.
Attualmente l’acqua piovana di Sottomarina, zone via San Marco via San Felice tutta la parte Nord, viene raccolta all’interno del tubo già realizzato poi, non trovando uno sbocco, finisce di fatto all’altezza del Granso Stanco e là si ferma creando disagi in occasione di forti rovesci.
Ecco perché il completamento dell’opera era atteso dalla cittadinanza