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Arriva Veneto: sospese due corse all’alba da Cavanella d’Adige e Sant’Anna, verso Chioggia
Niente più corse delle 5.51 e delle 6.21 antimeridiane da Cavanella d’Adige verso Sottomarina, a bordo degli autobus di Arriva Veneto diretti poi a Mestre e Venezia. La comunicazione giunge dalla capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, Erika Baldin, che si era rivolta all’impresa del trasporto pubblico extraurbano al fine di conoscere dettagli e spiegazioni relative allo stringato annuncio nel sito aziendale, il quale riportava appunto come da lunedì 14 agosto le due corse sarebbero state sospese. «Arriva Veneto -spiega la consigliera- è stata autorizzata a dismetterle dalla Città Metropolitana, in via sperimentale, per motivi di razionalizzazione del servizio e “impiego ottimale” delle risorse».
Secondo i dati forniti dalla società erogatrice, il numero dei passeggeri delle due tratte distanti mezz’ora l’una dall’altra ammonta a poco meno di due, con uno spostamento a vuoto di 16 km: «Comprendo le motivazioni che stanno alla base dello stop, e apprezzo la trasparenza nella risposta di Arriva -commenta Baldin- ma disporre una tale modifica nel pieno dell’estate, alla chetichella, senza segnalazioni negli organi d’informazione cittadini stride con l’esaustività dei dettagli che mi sono stati forniti in privato. Tali rilievi devono essere espressi direttamente alla cittadinanza, non solo a una rappresentante delle istituzioni».
Nel merito, la coordinatrice metropolitana del M5S osserva che «l’asserito rispetto delle esigenze generali della comunità, dal punto di vista economico e di quello ambientale, va contemperato con la necessità delle lavoratrici e dei lavoratori pendolari che abitano le frazioni meridionali del Comune di Chioggia a poter raggiungere il luogo d’impiego fuori città, fosse anche alle 5 del mattino. La sostenibilità è un valore, ma lo è anche riuscire a mantenere il proprio posto di lavoro. Già la penuria del personale conducente ha portato a numerosi annullamenti di corse diurne lungo i mesi primaverili ed estivi, ora anche il taglio che penalizza chi abita a Cavanella d’Adige e a Sant’Anna suona da campanello d’allarme per il contratto di servizio sottoscritto con la Città Metropolitana, e che a questo punto ha bisogno di un “tagliando”».
Nella difficoltà di reperire soluzioni praticabili in breve tempo, le comunità locali attendono: «Chi non è dotato di un mezzo proprio, o non può guidarlo -conclude Erika Baldin- è giocoforza tagliato fuori da possibilità di lavoro (e di vita) che non prevedano lo smart working. Nessuno si diverte ad uscire di casa tra le 5 e le 6 del mattino, e nella stagione invernale i disagi sono destinati ad aumentare. A questo punto chiedo se il ventilato ricorso ai minibus a chiamata, già postulato in chiave di mobilità urbana, possa aiutare a contemperare le esigenze di razionalizzazione del trasporto pubblico con quelle della popolazione interessata dal servizio. Per quanto mi riguarda, rimango a disposizione e in contatto allo scopo di arrivare a una soluzione condivisa che non lasci a terra nessuno, nemmeno se abita all’estremo confine della Città Metropolitana».