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Violenza di genere, Gino Cecchettin ospite al Cestari-Righi
Il giorno 4 novembre 2025, in una gremita Aula Magna dell’I.I.S. Cestari Righi, si è tenuta un’intensa e significativa Conferenza sulla violenza di genere. Ospite atteso dell’incontro è stato il dott. Gino Cecchettin, padre di Giulia, accompagnato da illustri personalità dell’ Associazione Penelope, che a livello nazionale fornisce sostegno alle famiglie delle persone scomparse. L’evento, che è stato organizzato e introdotto dalla prof.ssa Carla Boscolo, docente di Diritto, rientra nelle attività di Educazione Civica e Formazione Scuola–Lavoro.
Per oltre tre ore l’uditorio, composto dalle studentesse e dagli studenti delle classi quarte e quinte degli Istituti tecnico e professionale, ha ascoltato in un silenzio emozionato e commosso i numerosi interventi dei relatori.
La Dirigente Scolastica, prof.ssa Antonella Zennaro, ha inaugurato la mattinata con un’accorata riflessione in merito al ruolo della Scuola, chiamata ad essere “prima di tutto, la comunità in cui si formano le coscienze, dove si impara a riconoscere il valore della vita, la sacralità della libertà e la forza del rispetto reciproco”.
Sandro Marangon, assessore alle politiche sociali, ha riportato i dati riguardanti l’attività del Centro Antiviolenza del Comune di Chioggia, ricordando la presenza di un ente prezioso per l’individuazione e l’intervento nelle situazioni di violenza.

La Conferenza è stata mediata dagli interventi della dott.ssa Gaia Malieni, linguista specializzata nei processi cognitivi del linguaggio e nella percezione della verità, che collabora con l’Università di Boston, e del dott. Antonio Arcuri, psicologo e criminologo specializzato nei reati legati ai sex offender e esperto del linguaggio non verbale.
Dal concetto di “patriarcato” alle “quote rosa”, dai recenti fatti di cronaca ai testi delle canzoni trap più ascoltate: gli interventi hanno fornito variegati spunti di riflessione e approfondimento.
Intenso l’intervento di Gino Cecchettin, che con la sua voce garbata e carica di dolcezza ha saputo trasmettere un messaggio di rinascita civile e di speranza, trasformando la sua tragedia, che è al tempo stesso personale e collettiva, in occasione di crescita etica e di costruzione di un linguaggio nuovo, basato sul rispetto e su una nuova educazione all’affettività.
Di particolare impatto la veemenza delle parole dell’Avvocato Nicodemo Gentile, penalista e cassazionista del Foro di Perugia, che si occupa da anni di vicende giudiziarie attinenti alla violenza di genere. Rivolgendosi direttamente agli studenti e alle studentesse li ha esortati a riflettere sulla permeabilità della violenza che spesso non è solo fisica, ma anche digitale, culturale, psicologica, economica: solo una consapevolezza profonda su chi siamo e sul nostro ruolo nella società può far nascere donne e uomini nuovi, liberi di amare, crescere e sostenersi vicendevolmente.
Numerosi sono stati gli interventi delle studentesse e degli studenti presenti: testimonianze, riflessioni e domande si sono succeduti al termine dell’incontro. 
“È nelle aule, nei dialoghi quotidiani, nelle relazioni che impariamo a essere cittadini consapevoli, uomini e donne capaci di costruire una società diversa”, ha concluso infine la Dirigente Zennaro, augurando “che la memoria di tutte le donne che non ci sono più — e l’esempio di chi, come il dott.Gino Cecchettin, ha trasformato il dolore in luce — siano per noi una guida, un faro che illumina la strada verso una società più giusta, più rispettosa e più umana”.





