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Questa mattina la Maratona di Lettura al Cestari-Righi
Venerdì 3 ottobre l’Istituto Cestari-Righi ha aderito, insieme a numerose scuole e realtà del territorio, alla Maratona di Lettura promossa dalla rassegna regionale “Il Veneto legge”. L’iniziativa, giunta ormai alla nona edizione, celebra il valore della lettura ad alta voce come strumento educativo, culturale e comunitario.
La giornata ha rappresentato un momento particolarmente significativo per l’Istituto Righi: in questa occasione è stata infatti riaperta la Biblioteca scolastica e riattivato il servizio di prestito dei libri, sospeso negli anni successivi alla pandemia. Un gesto simbolico e concreto per restituire agli studenti uno spazio di conoscenza, condivisione e crescita.
Nel corso della mattinata si è svolta una vera e propria staffetta di lettura ad alta voce, condotta senza interruzioni. Le parole si sono alternate restituendo agli studenti l’atmosfera sospesa e coinvolgente della narrazione: uno spazio in cui immaginazione, memoria, poesia e racconto si incontrano.

Di ora in ora, i docenti dell’Istituto si sono passati il testimone scegliendo testi ispirati ai filoni tematici proposti a livello regionale:
-la neve
-Gian Antonio Cibotto
-autori veneti
La prof.ssa Annamaria Mariotti ha offerto un momento particolarmente intenso, condividendo una testimonianza personale del suo legame umano e artistico con Gian Antonio Cibotto. La lettura di alcuni passi tratti da “Cronache di un’alluvione” ha restituito emozione, memoria storica e profondità di pensiero.

Le prof.sse Alice Ghezzo e Concetta Ricottilli hanno condotto gli studenti tra le atmosfere fredde e potenti della steppa russa e tra le nevi dell’Altopiano di Asiago, dando voce a pagine di Mario Rigoni Stern, Emilio Lussu e Giulio Bedeschi. Un viaggio tra guerra, natura e testimonianza.
Il prof. Sandro Signoretto ha invece scelto la scrittura evocativa di Renzo Cremona, leggendo alcuni passaggi da un piccolo ma prezioso testo dal titolo “Neve”. Proprio nelle parole di Cremona si ritrova l’immagine forse più nitida del raccoglimento degli studenti, rapiti dalla magia dell’ascolto:
“…Solo gli occhi a quando a quando brillavano scintillando, e riapparivano stupiti come il primo giorno in cui avevano scoperto la vita e le terre emerse”.





