- Solenni festeggiamenti per San Martino: il programma della parrocchia
- Bielo Group acquisisce la TISO, storica azienda del calcestruzzo
- San Martino, Sottomarina in festa domenica 9 novembre
- Renzo Cremona trionfa al più importante concorso nazionale dedicato ai dialetti
- Un chioggiotto tra i “100 Ambassador” di Ferrovie dello Stato: Andrea Varagnolo racconta il futuro sostenibile della mobilità
- Addio a Gianni “Gimmy” Tiengo, il maestro del body building chioggiotto
- Violenza di genere, Gino Cecchettin ospite al Cestari-Righi
- “Là dove il cuore incontra la montagna”: l’autrice chioggiotta Katia Voltolina presenta il suo libro a Padova
- Nightlife, 3 ragazzi di Chioggia alla conquista del mondo: After Caposile diventa internazionale
- Asfaltatura riva Lusenzo, il sindaco: “Aumentati i costi della trachite. Previsto anche intervento di Veritas”
Polemica a Chioggia, il sindaco contro il parkour: “Mettono a rischio i ragazzi e i beni comuni”
Chioggia, polemica sul parkour: il sindaco contro una scuola padovana che ha organizzato a Chioggia una lezione dimostrativa. L’iniziativa, che si è svolta sabato pomeriggio in zona pista rossa, ha richiamato numerosi ragazzi, anche molto giovani, accompagnati dai genitori.
La posizione del sindaco
Il sindaco non ha gradito l’evento, denunciandolo sui social come un episodio “gravissimo”.
“Vedere degli adulti che insegnano e addirittura aiutano dei minori ad arrampicarsi sul tetto di una struttura pubblica non è solo un cattivo esempio: è un comportamento irresponsabile e pericoloso che mette a rischio la vita di quei ragazzi. Se anche uno solo fosse caduto, avremmo parlato di tragedia”.
Il primo cittadino ha parlato anche di possibili danni al patrimonio pubblico:
“Il Comune spende circa 20.000 euro al mese per riparare danni causati dall’inciviltà di pochi. Venti mila euro che potrebbero essere utilizzati per migliorare scuole, strade, aree verdi e servizi. Chi ama la città la rispetta, chi educa i giovani insegna il rispetto delle regole, non la loro violazione”.
Infine, un richiamo alla sicurezza:
“C’è una disciplina sportiva che si chiama Urban parkour, ma con bambini così piccoli servono percorsi protetti, materassi anticaduta e strutture sicure”.

La scuola di parkour
Secondo quanto si apprende dai commenti social di qualche genitore, ad aver promosso l’iniziativa è la Urban Tribe Parkour, realtà con sede nel Padovano che già opera a Legnaro, Albignasego, Selvazzano, Monselice, Abano, Piove di Sacco, Vigonza, Rubano, Cadoneghe e Padova. Da settembre i corsi arriveranno anche a Chioggia.
Sul proprio sito e sulle pagine social la scuola si presenta così:
“Vuoi provare il parkour ma non sai da dove iniziare? Ci trovi sicuramente vicino a casa tua… e non dentro, tranquillo. Non serve esperienza, contattaci e salta con noi”.
I corsi sono aperti “dai 2-3 anni fino agli over 40”, con percorsi diversificati per età e livello.
Che cos’è il parkour
Il parkour è una disciplina sportiva nata in Francia negli anni ’80, sviluppata da David Belle e Sébastien Foucan, e riconosciuta dal CONI nel 2017. Le sue origini risalgono al “metodo naturale” del marinaio francese Georges Hébert, che puntava ad allenare il corpo con movimenti semplici come corsa, salto e arrampicata.
Oggi viene praticato soprattutto in contesti urbani, utilizzando muri, scale e muretti come ostacoli da superare. L’obiettivo è sviluppare agilità, forza e consapevolezza del corpo. Nonostante questo, la disciplina è talvolta finita al centro di polemiche, come accadde a Matera, quando un video tra i Sassi – patrimonio UNESCO – suscitò forti critiche, o a Roma, dove alcuni praticanti si esibirono sulle auto della polizia locale.

Tra sport e percezioni
La polemica di Chioggia si inserisce in un dibattito più ampio: se per i praticanti il parkour è uno sport basato su disciplina e rispetto, per altri può apparire come un’attività rischiosa e poco compatibile con i luoghi pubblici.
Va ricordato, però, che non esiste una stretta relazione tra parkour e vandalismo. La disciplina, per sua natura, si fonda su valori come autocontrollo, rispetto degli spazi e superamento dei propri limiti. La sfida resta quella di individuare spazi e modalità sicure per permetterne la pratica senza alimentare equivoci.
Il parkour in un videoclip di Madonna per la canzone “JUMP”




