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Parkour alla pista rosa, il sindaco chiarisce: “Nessuna autorizzazione concessa, ora incontro con la società”
Prosegue la vicenda legata all’allenamento di parkour organizzato nei giorni scorsi alla pista rosa di Borgo San Giovanni. Dopo le polemiche e le successive scuse dell’associazione Urban Tribe Parkour, arriva ora il chiarimento ufficiale del sindaco Mauro Armelao.
Il primo cittadino precisa che l’episodio, segnalato da alcuni genitori, ha destato preoccupazione perché ha visto bambini e ragazzi arrampicarsi sul tetto dei bagni pubblici, con rischi per la loro sicurezza e per l’integrità della struttura.
“Dopo le verifiche con gli uffici competenti – spiega Armelao – confermo che nessuna autorizzazione è mai stata concessa a Urban Tribe per utilizzare quell’area. Il Comune era del tutto estraneo all’iniziativa”.
Sicurezza e beni pubblici
Il sindaco ricorda come quella zona sia già stata in passato oggetto di atti vandalici, con costi rilevanti per la collettività. “Ora che sappiamo che non si trattava di ragazzi improvvisati ma di giovani seguiti da una società sportiva – aggiunge – è ancora più evidente che l’utilizzo di spazi e manufatti pubblici deve avvenire solo previo rilascio di autorizzazioni e certificazioni di conformità”.
Verso un incontro con Urban Tribe
Nonostante le critiche, Armelao apre al dialogo con l’associazione sportiva: “Nei prossimi giorni chiederò un incontro ufficiale con il presidente di Urban Tribe Parkour, invitandolo già da ora a contattarmi. Da questo confronto potrà nascere una collaborazione utile non solo a offrire ai ragazzi la possibilità di praticare questa disciplina, ma anche a valutare spazi idonei e sicuri che il Comune potrà eventualmente individuare”.
Il sindaco conclude ribadendo di non essere contrario al parkour, ma di voler garantire regole chiare: “Lo sport è vita, crescita e socialità. Viva lo sport, ma sempre in sicurezza e nel rispetto delle regole”.




