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Giuseppe Boscolo Palo riconfermato presidente del Consorzio di Tutela del Radicchio di Chioggia Igp
Giuseppe Boscolo Palo è stato confermato per un quarto mandato presidente del Consorzio di Tutela del Radicchio IGP di Chioggia IGP.
Sarà affiancato da un vicepresidente, il produttore e confezionatore Roberto Pavan, laurea in economia aziendale, amministratore delegato dell’azienda di confezionamento PEF Srl a Sottomarina in via Padre Emilio Venturini, presieduta dal fratello Massimo che opera anche nella sede siciliana della Società dove è anche presidente del Consorzio della Carota Novella di Ispica IGP e vicepresidente del Consorzio del Pomodoro di Pachino IGP. Del precedente direttivo confermati Vittorio Agostini, Roberto Boscolo Bacchetto, Michele Boscolo Nale e Claudio Ferro, Emanuele Baldin, con l’ingresso di due giovani matricole: Alessandro Baldin e Martina Garbin che sta concludendo gli studi di Economia Aziendale e Management, affiancando il padre Patrizio nella gestione commerciale e di lavorazione del prodotto nello stabilimento in Valgrande a Cavanella.
«Questo nuovo Consiglio Direttivo – spiega Giuseppe Boscolo – è chiamato ad operare in un tempo che, dopo le incertezze operative ed economiche causate dalla pandemia, continua ad essere difficile per l’intero comparto orticolo, in special modo per il “Sistema Radicchio” in generale e per quello nella nostra area a Indicazione Geografica Protetta in particolare. Serve quindi un rinnovato impegno per un nuovo “Risorgimento” dell’ortofrutta veneta – prosegue Boscolo – in sintonia con la Regione Veneto attraverso un approfondito studio economico con Università di Padova e Veneto Agricoltura per ridefinire il sistema organizzativo del sistema Radicchi IGP del Veneto assieme ai tre Consorzi di tutela: il Treviso, il Verona e il Chioggia.
Sono stati già mossi i primi passi nell’ incontro col dott. Alberto Zanol, responsabile della Direzione agroalimentare della regione, dove sono stati affrontati i temi del costo di produzione, della necessità di avere dati precisi su superfici, investimenti e quantità prodotte in Veneto. Sono infatti convinto – conclude il presidente del Consorzio – che la conoscenza produttiva e l’identificazione di quanto costa produrre possa portare ad una più marcata trasparenza nei rapporti commerciali a tutto vantaggio della redditività e quindi della sopravvivenza delle aziende agricole. Se a questo aggiungiamo la differenziazione che proviene dall’IGP, i cui dati produttivi sono in costante crescita, il settore agricolo del nostro territorio potrà tornare ad avere ancora soddisfazioni»