- Crociere, per la prima volta la Viking Mars a Chioggia
- Venezia, Carlo Alberto Tesserin lascia il ruolo di Primo Procuratore di San Marco
- La Caccin è stata premiata dalla regione nel concorso per la valorizzazione del patrimonio culturale Veneto
- Campeggi, la stagione promette bene: prenotazioni già oltre il 35%
- Chioggia, tartaruga marina salvata dalla Polizia Locale. Ora è fuori pericolo
- Concorso di poesia in lingua spagnola, Valentina Sarto e Gaia Cavallarin davanti a tutti
- Mercoledì 3 aprile i funerali di Gianni, Luisella e Davide
- Chioggia, tragico incendio a Sottomarina, proclamato il lutto cittadino
- Armelao: “Finita l’intesa con Fratelli d’Italia Chioggia
- Due negozi di Chioggia nell’elenco regionale dei luoghi storici del commercio
Chiesa di San Domenico, l’appello del sindaco: servono volontari per il servizio di guardiania
Il santuario di San Domenico, meta apprezzata da parte di turisti e visitatori, è da tempo oggetto di furti delle offerte da parte di alcuni malintenzionati.
L’appello del sindaco di Chioggia, Mauro Armelao, al fine di poter implementare il servizio di guardianìa già esistente e garantire, così, l’apertura con orari più ampi: «La chiesa di San Domenico è, di fatto, un vero e proprio museo, se si considera la ricchezza e la bellezza delle sue opere d’arte, dal famoso Cristo, che la tradizione vuole giunto in città spinto dalle acque del mare e che è oggetto di devozione da parte dei pescatori, al San Paolo dipinto dal Carpaccio, solo per citarne alcune. Il santuario è un luogo di devozione particolarmente caro ai cittadini, che devono sentirsi coinvolti e responsabili di questo straordinario patrimonio. Per questo mi appello alle associazioni del territorio, ma non solo, anche a singoli, che vogliano dare la propria disponibilità come volontari, per garantire alcuni orari di presenza e ampliare, così, l’apertura al pubblico».
«Purtroppo un capitolo a parte si dovrebbe riservare al tema dei continui furti, ad opera delle stesse persone. Non si capisce quale sia la soglia affinché una pena sia comminata in carcere, non tanto per il gusto di veder recluso l’autore del reato, ma per evitare che certi individui possano continuare a delinquere. In Italia se ne sente parlare da anni: manca la certezza della pena» conclude il sindaco Armelao.