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Bricole in laguna, ora anche in materiali sintetici

Si cambia: le tradizionali bricole in legno tipiche della laguna veneziana, Chioggia compresa, d’ora in poi non saranno più le stesse: per evitare il precoce degrado del legno, infatti, il commissario Zappalorto ha approvato giovedì un nuovo regolamento.
Questo regolamento è il risultato di un confronto tra Magistrato alle Acque, Soprintendenza e Comune che hanno avviato da alcuni anni una commissione tecnico scientifica, alla quale hanno partecipato Insula, il Consorzio Venezia Nuova, il Cnr-Istituto di Scienze Marine di Venezia, con l’obiettivo di fornire le linee guida sulle modalità di intervento nei singoli ambiti (lagunare, portuale, urbano) e sulle tipologie di materiali.
L’atto dichiara dunque ammissibili all’utilizzo in laguna le seguenti tipologie: pali in legno senza protezione (rovere, pino, azobè, demerara); pali in legno protetti da trattamento antiteredine mediante graffettatura metallica (castagno o rovere graffato); pali in legno protetti da guaina termorestringente; pali in poliuretano espanso con anima metallica; pali estrusi in polietilene con anima in acciaio; ogni palo in materiale sintetico dovrà avere una targhetta identificativa con il nome dell’azienda produttrice e il lotto di produzione.
Per ognuno di questi materiali il protocollo prevede una scheda tecnica particolareggiata con tutte le caratteristiche e gli usi consentiti in relazione alla collocazione.
L’attom approvato oggi, sarà a breve sottoscritto dal commissario o da un suo delegato.