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Pesca abusiva, operazione dei Carabinieri di Venezia: due denunciati

Il Comando Provinciale di Venezia sferra un altro duro colpo alle varie forme di pesca abusiva e successiva immissione fraudolenta di prodotto ittico sul mercato.
I reparti dipendenti si sono mossi a tenaglia, da un lato svolgendo mirati servizi preventivi e di contrasto nelle aree inibite alla pesca di molluschi per motivi igienico sanitari- in particolare nelle zone prospicienti alla Centrale idroelettrica e al Petrolchimico di Marghera- e, dall’altro, effettuando una serie di controlli sui pescherecci di ritorno dalle battute di pesca.
Da una parte, quindi, dopo una serie prolungata di servizi di appiattamento e osservazione nell’arco serale e notturno nelle aree maggiormente interessate alla pesca abusiva di vongole, l’altra sera i Militari del Nucleo Natanti hanno sorpreso un’unità da diporto con a bordo due vecchie conoscenze della pesca abusiva, l’uno di Rosolina e l’altro dell’entroterra chioggiotto, mentre erano intenti alla pesca abusiva di vongole lungo il canale Cunetta, sul Verto Nord. A bordo dell’imbarcazione vi erano già numerose ceste colme di molluschi, per circa 200 kg complessivi di prodotto ittico, mentre l’attrezzatura da pesca era calata in acqua con la gabbia piena di mitili frammisti a scorze e fango. L’operazione ha portato alla denuncia in stato di libertà dei pescatori abusivi, al sequestro, per un valore complessivo stimato intorno ai 10.000 euro, dell’imbarcazione e dell’attrezzatura da pesca nonché del prodotto ittico, che, essendo ancora allo stato vitale, è stato poi restituito alle acque in area sicura.
D’altra parte i militari della motovedetta “Antonino Fava” di Chioggia, nell’ambito di una serie di controlli effettuati ai pescherecci che approdavano al locale mercato ittico per immettere in commercio il pescato, hanno sorpreso un motopeschereccio sul cui ponte di coperta sono state rinvenute 20 cassette contenenti Orate, per un peso complessivo pari a oltre 3 quintali, al di sotto della taglia minima pescabile e commerciabile, come dispone il Reg. CE 1967/2006. In questo caso il comandante e armatore del peschereccio è stato deferito all’autorità giudiziaria, mentre tutto il prodotto ittico, per un valore commerciale di circa 3.000 euro, sottoposto a sequestro, rendendo vano, quindi, il tentativo fraudolento di immetterlo in commercio nonostante le ridotte misure, a scapito dei pescatori che con mille sacrifici esercitano regolarmente l’attività.