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Turismo, il Veneto chiederà lo stato di crisi

“Come attesta anche oggi Federalberghi, la crisi del turismo estivo rischia di avere conseguenze catastrofiche sulla prima economia d’Italia e il Veneto, prima Regione turistica del Paese, non intende stare con le mani in mano. E’ ora di darsi una mossa a livello nazionale, con misure concrete per mettere l’imprenditoria turistica nelle condizioni di non crollare oggi e di prepararsi adeguatamente alla prossima stagione”. Con queste parole, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, unisce la sua voce all’allarme sulla crisi del turismo lanciato da Federalberghi.
“In Veneto, come già annunciato – dice Zaia – stiamo raccogliendo tutti i dati necessari per chiedere, a fine stagione, e ormai ci siamo, lo stato di crisi, perché siamo di fronte ad una situazione che incide profondamente non solo sul settore alberghiero, ma anche su quello degli stabilimenti balneari, del commercio, della ristorazione.
Zaia ritiene “non più procrastinabili misure non convenzionali: sostegni al credito, defiscalizzazione degli investimenti, incentivazione della promozione, previsioni meteo più precise e meno spettacolarizzate, riduzione dell’Iva portandola al livello enormemente inferiore con cui viene applicata in Paesi diretti competitori come Francia e Spagna.”
Anche a Chioggia le categorie si fanno sentire, in particolare in queste ore il settore balneare, la voce degli operatori, segnala un calo del venti per cento. Oltre all’impegno informale del Sindaco gli operatori sperano in un passaggio veloce alle vie di fatto: le richieste più importanti vertono sulla riduzione dei prezzi per la pulizia della battigia.