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Chioggia diventa un riferimento internazionale per le malattie coloproctologiche

Chioggia diventa un riferimento internazionale per le malattie coloproctologiche, ovvero quelle patologie, non solo oncologiche, che interessano il colon e l’ano-retto.
Il 22 e 23 maggio infatti, al Kursaal di Sottomarina, ci sarà il congresso della Società Mediterranea di Coloproctologia.
“Sono molto orgoglioso che quest’anno – aggiunge Ramuscello – la Società Mediterranea di Coloproctologia, per il suo congresso biennale, abbia scelto proprio la nostra città e la nostra Chirurgia. Questo ci ripaga per il lavoro fin qui svolto e sarà l’occasione per discutere con molti colleghi europei e non (i professionisti arrivano a Chioggia dall’Inghilterra, dalla Spagna, la Germania, la Grecia, Israele e la Slovenia) di casi clinici al fine di mantenere per i nostri pazienti gli standard di qualità e di sicurezza europei”.
“Aumentano le malattie coloproctologiche e la maggior presa di coscienza di queste problematiche da parte della popolazione generale – evidenzia il primario – anche l’incidenza del carcinoma colorettale è in aumento e oggi le possibilità di cura sono migliorate. La chirurgia è meno invasiva, grazie allo “screening” (che consente una diagnosi precoce) e all’integrazione con altre modalità terapeutiche, quali la radioterapia, la chemioterapia, l’immunoterapia. La malattia emorroidaria e le patologie funzionali (prolassi del retto, incontinenza fecale, ecc.) sono tra le patologie più frequenti che colpiscono l’uomo, tanto che ne è affetto ben il 10% della popolazione adulta”.
Il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben plaude per l’iniziativa: “Questo è un esempio di quando la globalizzazione fa bene alla sanità e alla salute dei cittadini. Bene il confronto con altri professionisti, bene fare squadra tra i nostri operatori sanitari. Il tutto per raggiungere un unico e comune obiettivo: la soddisfazione del paziente”.
La Chirurgia di Chioggia inoltre è in rete con il mondo: l’intervento chirurgico si fa “in loco”, ma confrontandosi con altri specialisti anche grazie la condivisione di video e immagini.
“È impensabile oggi giorno – dice il primario di Chirurgia Salvatore Ramuscello – pensare di garantire servizi di qualità ai nostri cittadini, restando chiusi all’interno dell’Ospedale senza confrontarsi con altri specialisti e altre realtà, fuori regione e oltre confine. La tecnologia, in questo, ci aiuta moltissimo. Io stesso mi confronto su alcuni casi complessi con i colleghi inglesi, spagnoli e israeliani”.