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9 febbraio, Kaos Balletto di Firenze in “Aesthetica, La bellezza è movimento”

Domenica 9 febbraio ore 17.00 all’Auditorium San Nicolò di Chioggia è di scena la compagnia KAOS Balletto di Firenze in AESTHETICA la bellezza è in movimento, coreografie di Roberto Sartori e Cristian Fara.
Stile, energia ed emozione sono l’anima di questa produzione in cui i coreografi si confrontano con lo scopo comune di generare bellezza e cercano “il bello” da punti di vista differenti, con la volontà di trovare altre vie per raggiungere forme ed emozioni esteticamente appaganti. È la ricerca di un piacere puramente epicureo che possa arrivare in modo diretto agli occhi dello spettatore, emozionarlo e coinvolgerlo, regalandogli una nuova bella esperienza.
Lo spettacolo inizia con Sublime su musiche di Mozart, Rossini e Handel, coreografia di Roberto Sartori che spiega: “Per me la bellezza è il movimento. È insieme la fortuna di avere e la capacita di procurarsi doti e virtù, la sensibilità e il gusto di misurarli in ogni nuova fase dell’esistenza. La bellezza non si può fossilizzare pensando che possa restare inalterata in eterno. Da giovani le doti possono essere tali da generare bellezza anche in assenza di virtù, ma più passa il tempo più la virtù si rende necessaria … fino al punto in cui tutta la virtù di cui siamo capaci non è più in grado di generare bellezza!”
Segue la coreografia di Cristian Fara – su musiche di Sakamoto, Tiersen, Sollima e Keating – intitolata Amore+Psiche. Tratta dalla favola greca di Apuleio descrive un amore tormentato tra l’etereo mondo divino e il carnale mondo umano. Gelosia, passione, invidia e sentimento si intrecciano in questa antica storia riportata ai nostri giorni.
Nasce da una particolare predilezione di Roberto Sartori per le sonorità klezmer e le loro suggestioni visive, che riecheggiano una frammentazione umana e culturale ricca di spunti accattivanti, la coreografia Storia Rom-Antica su musiche di Bregovic che conclude il programma. La musica klezmer, in cui palpita non solo l’identità culturale yiddish ma anche, in senso lato, il frazionamento e la compenetrazione tra le popolazioni slave, è sorgente ispiratrice per un percorso coreografico che si focalizza su una determinata comunità, ricca di storia eppure senza tempo: il popolo gitano. Con i suoi codici, i suoi “spigoli” e le sue gerarchie, quasi un’unica, grande famiglia. Ogni elemento, ogni atteggiamento trova il suo posto in un’ottica limpida e netta, eppure lievemente surreale. In ogni società è possibile una storia romantica.
Info: tel. 3892798777 – info@cfdg.it