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Crolla il prezzo del radicchio

Le quotazioni del radicchio tondo hanno subìto, negli ultimi giorni, una rovinosa flessione, 18 centesimi al chilo, lontanissimi quindi dai tre euro che era il prezzo della scorsa primavera. Gli operatori sono estremamente preoccupati: erano sicuri di ricavare un ottimo profitto e adesso invece devono fare i conti con un prezzo sceso addirittura sotto il costo di produzione.
Il presidente del mercato orticolo Marco Boscolo Bachetto spiega le dinamiche che hanno portata a questa situazione: “la stragrande maggioranza del prodotto venduto in primavera”, spiega, “è andato alla quarta gamma, cioè non si trovava nei banchi bensì nei sacchettini dell’insalata ed eravamo gli unici a farlo, come radicchio di Chioggia”.
Ora, spiega Bachetto alla Nuova Venezia, “altri coltivatori italiani, soprattutto abruzzesi, hanno protratto più a lungo i raccolti e tanti altri, visto il successo della privavera, hanno iniziato a coltivare radicchio per la stagione autunnale, facendo così concorrenza ai coltivatori chioggiotti”.
Il presidente ancora una volta ribadisce l’opportunità in autunno ed inverno di evitare la monocoltura del radicchio introducendo altre produzioni: la barbabietola, il porro, il cavolo cinese, la bieta costa (costa d’argento), la zucca, la patata americana».