- Vela a Chioggia: weekend di regate con il Campionato Adriatico SnipeScritto 4 anni fa
- FalarseScritto 5 anni fa
- CriareScritto 5 anni fa
- CrestósoScritto 5 anni fa
- CalomareScritto 5 anni fa
- InsemenioScritto 5 anni fa
- PigrafeScritto 7 anni fa
- TagiareScritto 7 anni fa
- DescolarseScritto 8 anni fa
- PiovaScritto 8 anni fa
Rumori di fondo- viaggio nell’underground del Polesine

“Il tempo passa, cambiano le cose e le persone ma non cambia mai la voglia di far sentire la propria voce in questo ignorante silenzio”. Ingebrain
Vi siete mai chiesti qual è lo scenario della musica nel Polesine? Normalmente siamo abituati a spostarci nei paesi limitrofi solo per sagre in cui poter sentire tribute o cover bands; invece stavolta vi invito nei locali più piccoli dove c’è una rete di musicisti che hanno deciso di fare musica inedita e si sforzano di farsi conoscere.
Stefano Ingegneri, armato di videocamera e lui stesso musicista, ha deciso di intervistare alcuni gruppi musicali di Adria, Loreo, Porto Viro, Cavarzere e zone limitrofe per raccontare le loro esperienze nel documentario dal titolo “Rumori di fondo“.
“Il mio è un documentario, una finestra musicale del nostro territorio. Mi sono accorto che c’è troppo poco spazio pubblicitario e abbiamo voluto raccontare qual è la scena dalle nostre parti. Ho fatto praticamente tutto da solo, dalle riprese al montaggio.” racconta soddisfatto Stefano.
I gruppi intervistati sono già affermati nei rispettivi ambienti musicali (rock, grunge, progressive etc) ma poco conosciuti all’esterno perciò restano una nicchia. Nel video possiamo vedere i Sinaptik, i Mexican Whi-Sky, The Boylers, i Loverdrive, i Funkowl e i Monkey’s drunk. Oltre alle bands sono stati intervistati anche i gestori di alcuni locali che li ospitano spesso e volentieri per incoraggiare la musica underground.
Buona visione alla scoperta di bands, persone e luoghi che con le loro voci creano il rumore di fondo nel primo vero documentario del Polesine underground.
Per vedere spezzoni inediti e saperne di più, visitate la pagina Facebook del progetto “Rumori di fondo”.