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Il Cogevo replica alle accuse «Noi sentinella del mare, i banditi sono in laguna»

«Siamo il fiore all’occhiello della categoria, le sentinelle del mare, abbiamo fatto un fermo volontario non retribuito di tre mesi, facciamo gestione della risorsa con aree di riproduzione e di ripopolamento». Risponde così il Cogevo alle accuse di “ipersfruttamento” del mare, apparse sulla stampa locale qualche settimana fa. «Certo, c’è sempre la mela marcia. Ma siamo i primi a denunciarlo. Purtroppo abbiamo contro i poteri forti».
Si esprime così, in un’intervista alla Nuova Venezia, Michele Boscolo Marchi, presidente del Cogevo di Chioggia. Alle accuse che erano state loro rivolte, il consorzio che riunisce i pescatori della Venus Gallina va giù duro: «I veri banditi sono quelli che pescano in laguna con la rasca a idrogetto, le vibranti, qualunque altro sistema meccanico – attacca Michele Boscolo – hanno barche uguali alle nostre ma non sono né gestiti né autogestiti. Quello è il vero Far West».
Infine una frecciatina: «I controlli in laguna spetterebbero al Gral, società della Provincia di Venezia, ma è un carrozzone creato solo per pagare i consiglieri di amministrazione».
L’assessore provinciale alla pesca, Giuseppe Canali, non le manda a dire: «E’ diffamatorio parlare di far west in laguna, i controlli sono quotidiani ed effettuati da parte delle forze dell’ordine».